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Bevilacqua, periti procura Roma: a scrittore prestate cure necessarie

12 maggio 2014 | 19.45
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Bevilacqua, periti procura Roma: a scrittore prestate cure necessarie

Nel periodo in cui, a cominciare dal 1 ottobre del 2012 fu ricoverato nella clinica Villa Mafalda in precarie condizioni di salute, allo scrittore Alberto Bevilacqua, poi deceduto il 9 settembre del 2013, furono prestate, senza alcuna negligenza, tutte le cure di cui aveva bisogno. Lo affermano i consulenti della Procura della Repubblica di Roma nella perizia svolta su incarico del pubblico ministero Elena Neri. Ai periti Dino Mario Tancredi, Paolo Pietropaoli e Claudio Maria Mastroianni era stato chiesto di stabilire se la morte dello scrittore fosse conseguenza di un trattamento medico inadeguato.

Rispondendo alle domande del magistrato i professori sottolineano che "non ricorrono profili di censurabilità professionale in termini di imperizia, imprudenza e negligenza dei sanitari". L'indagine medico-legale era stata conseguente all'esposto della compagna di Bevilacqua Michela Macaluso, l'attrice conosciuta come Michela Michi, che aveva espresso dubbi sull'adeguatezza del trattamento medico fatto allo scrittore.

Proprio in seguito alla denuncia della Macaluso la Procura apri' un fascicolo di indagine ipotizzando per i quattro medici che ebbero in cura Bevilacqua l'accusa di omicidio colposo. Ora nella perizia riferendosi al trattamento avuto dallo scrittore che poi mori' per insufficienza multiorgano causata da insufficienza cardiaca, i periti sottolineano che "il paziente sin dall'inizio della degenza è in condizioni gravi è stato adeguatamente e correttamente trattato anche in maniera assai incisiva ed in via intensiva mediante multipli e costanti approcci diagnistici clinici".

"In definitiva -si legge nella perizia- si ritiene che nella condotta dei sanitari che a vario titolo e nelle differenti fasi ebbero in cura Alberto Bevilacqua non siano ravvisibili profili di censurabilità professionale aventi valenza causale nel determinismo letifero, apparendo la condotta dei sanitari costantemente improntata a perizia, diligenza e prudenza".

Commentando l'esito dell'indagine medico-legale l'avvocato Francesco Caroleo Grimaldi che è costituito nell'inchiesta per la sorella di Bevilacqua, Anna ha dichiarato: "Come difensore accolgo con soddisfazione queste risultanze che chiudono ogni strumentale ed inopportuna polemica che tanto hanno addolorato e amareggiato la mia assistita".

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