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Blitz della Forestale a Roma, sequestrati 200 animali a Porta Portese

06 luglio 2014 | 13.11
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Blitz della Forestale a Roma, sequestrati 200 animali a Porta Portese

Blitz a Roma del Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali (Nirda) del Corpo forestale dello Stato e del Nucleo Provinciale delle Guardie Zoofile dell’Enpa che hanno sequestrato 200 animali a Porta Portese, tra cui pappagalli di varie specie, diamantini e canarini, tartarughe dalle orecchie gialle, cavie peruviane, criceti e pesci rossi.

Gli animali, posti in vendita da due bancarelle abituali del mercato e da un venditore abusivo, sono stati sequestrati, spiega la Forestale, “in quanto il Regolamento comunale a tutela degli animali ne vieta espressamente la vendita in forma ambulante”.

Gli esercenti, prosegue il Cfs, “non sono risultati inoltre in possesso della prescritta autorizzazione alla vendita di animali prevista dal Regolamento di Polizia Veterinaria e della autorizzazione regionale richiesta per la detenzione e vendita di esemplari esotici. Parte degli animali sono stati presi in custodia dall’Enap che monitorerà gli aspetti sanitari dopo un’accurata visita veterinaria”.

**AGGIORNAMENTO**

In riferimento al caso trattato dalla notizia, risalente al 6 luglio del 2014, il Tribunale di Roma con sentenza n. 11833/2017 ha annullato i provvedimenti di sequestro del 2014 chiarendo la legittimità dell'attività della vendita di animali domestici nel mercato Porta Portese svolta dalla signora Ivana Petronici. Petronici fa sapere anche che con un secondo blitz avvenuto il 29 aprile 2018 le guardie giurate del Wwf hanno emesso una nuova determina ingiuntiva per le violazioni del verbale di accertamento del 2014, ritenuto già illegittimo con la sentenza su richiamata, che è costato una nuova condanna a Roma Capitale. Nella sentenza 6855/2022 il giudice sottolinea come "la circostanza che sia stato lo stesso ente comunale ad avere autorizzato, nel posteggio fisso, proprio il commercio di uccelli e animali domestici induce ad escludere (...) che tale attività possa intendersi vietata (...) perché espletata in forma ambulante e occasionale". Tuttavia, "l'avviamento è ormai compromesso - ha commentato Petronici - e io stessa vivo nel terrore di essere di nuovo oggetto di provvedimenti amministrativi illegittimi".

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