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Boccia: "Chi sfiducia Bonafede sfiducia il governo"

19 maggio 2020 | 18.04
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Il ministro per gli Affari regionali: "La crisi sarebbe inevitabile"

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di Enzo Bonaiuto

Attenzione: chi dovesse votare la sfiducia al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede - leggi Italia Viva - sfiducerebbe l'intero esecutivo Conte 2, aprendo di fatto la crisi di governo. A ribadire l'allarme già suonato da alcuni esponenti di spicco della maggioranza giallorossa Pd-M5s-Leu-Iv è il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, intervenendo a 'La vita in diretta' su Rai1. "La sfiducia a un ministro è una sfiducia a tutto il governo, mi pare evidente - spiega Boccia - Siccome noi siamo persone serie e ci assumiamo le nostre responsabilità, chi sfiducia Bonafede sta sfiduciando tutto il governo Conte. Io mi auguro che ciò non accada, perché la maggioranza è solida ed è una maggioranza che si assume sempre la responsabilità delle scelte, che facciamo tutti insieme". Boccia auspica che "la mozione di sfiducia, che è un attacco parlamentare dell'opposizione, porti a un dibattito, perché il Parlamento ha il diritto di avere tutte le informazioni possibili e il ministro Bonafede ne ha già date tante e continuerà a darle. Noi siamo soddisfatti dei chiarimenti che ha dato. Poi, ci sono logiche politiche che devono essere molto trasparenti: chi sfiducia Bonafede sfiducia il Governo e sarebbe inevitabile aprire una crisi di governo".

SPOSTAMENTI FRA REGIONI - "Spostamenti fra tutte le Regioni, a partire dal 3 giugno? Vediamo prima i dati epidemiologici" frena il ministro per gli Affari regionali. "E' sicuro che si riaprirà la mobilità infra-regionale. E sicuramente, le Regioni che avranno un rischio medio-basso potranno avere la possibilità di scambiarsi i cittadini all'interno dei propri confini: saranno autorizzate", spiega. "Se ci dovessero essere Regioni con un rischio alto, penso che ciò non potrà essere opportuno - prosegue Boccia - Ne parleremo con le Regioni; e il Governo, prima del 3 giugno, deciderà quale potrà essere la strategia migliore. Se alcune Regioni avranno bisogno di un po' più di tempo, sarà bene che lo prendano. Ma in questo momento - riferisce il ministro - tutte le Regioni italiane sono a medio o basso rischio, nessuna Regione è ad alto rischio: speriamo che arrivino tutte al 3 giugno in questa condizione".

"Tutti potranno controllare ogni settimana i dati epidemiologici. Se qualche Regione avrà dei problemi, dovrà chiudere e se non lo fa interviene lo Stato". Per Boccia, "il governo ha fatto quello che tutti si aspettavano che facesse: abbiamo coniugato autonomia e responsabilità, come dice chiaramente la Costituzione. Noi abbiamo dato strumenti e risorse e continuiamo ogni giorno ad aiutare le Regioni, anche con gli interventi della Protezione civile. L'aiuto dello Stato è continuo, ma l'organizzazione territoriale tocca alle Regioni, come è giusto".

FASE 2 - Il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, intervenendo a 'La vita in diretta' su Rai1, promuove l'inizio della Fase 2. "E' bello vedere questa voglia di ripartire da parte del nostro Paese. E' la 'nuova normalità', la convivenza con il coronavirus", osserva. Boccia si dice al tempo stesso "preoccupato ma fiducioso. Dobbiamo monitorare tutto, ogni azione. Ma sono sicuro che con la prudenza e con la voglia di fare degli italiani ce la faremo: di questo siamo tutti convinti". In ogni caso, "il monitoraggio è continuo: monitoriamo le terapie intensive, i tamponi quotidiani, la tenuta della rete sanitaria, il lavoro straordinario che fanno medici e infermieri oltre ai volontari. Stiamo rafforzando la rete sanitaria, che ora è pronta per reggere eventuali nuovi contagi. A piccoli passi, siamo sempre andati avanti, mai indietro".

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