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Dpcm, confronto governo-Regioni

24 ottobre 2020 | 15.05
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Boccia: "Troveremo un'intesa, norme saranno rigorose e dure ma non ci sarà lockdown". Dpcm, braccio di ferro su nuove misure Convocato il Cts

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Il ministro delle Regioni Francesco Boccia ha convocato per le 16 Regioni, Anci e Upi per un confronto sulle nuove misure anti Covid. Alla riunione, che si tiene in videoconferenza, partecipano anche il ministro della Salute Roberto Speranza e il commissario Domenico Arcuri.

In precedenza, intervistato da i Skytg24 il ministro aveva assicurato che ''non è questo il caso e il momento di un lockdown totale'' come a marzo. Bisognerà ''stringere molto di più'', ma non ci sarà un lockdown totale.

''Stato e Regioni non sono entità distinte, ma parti diverse di un copro unico. Troveremo in queste ore un'intesa per restringere ancora quei bulloni, che vanno stretti''.

Il ministro, positivo al virus, si detto è ottimista: "Abbiamo sconfitto la prima ondata con unità e collaborazione, anche stavolta sconfiggeremo" il virus. Ma ''ora è necessario essere uniti'' ha detto rivolgendosi a tutti gli interlocutori istituzionali, a cominciare dalle Regioni. E al governatore della Campania Vincenzo De Luca che ieri aveva invocato il lockdown ha detto: "Quel che conta sono gli atti, le azioni, gli interventi. E quelli per la Campania li facciamo insieme e dobbiamo sforzarci di farli insieme. Uniamo le forze, evitiamo le incomprensioni''.

"Penso che il presidente della Regione Veneto - ha sottolineato Boccia - sappia meglio di me cosa succede nell'ospedale di Belluno e così via. Oggi siamo in un'altra condizione. I territori sono in grado al loro interno di fare proprie scelte. Oggi sappiamo molto più di quanto sapevamo a marzo, ecco perché l'approccio è diverso. Ma non per questo non è molto rigoroso e duro. E sono sicuro che anche le prossime norme saranno molto rigorose e dure''.

E sulle terapie intensive ha ricordato che la capacità di assistenza ai malati gravi di Covid ''in terapia intensiva può toccare i 10mila pazienti in pochissimo tempo''.

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