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Cabrini: "Se Maradona avesse giocato nella Juve sarebbe ancora vivo"

27 novembre 2020 | 16.44
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Foto Fotogramma
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"Se Maradona avesse giocato nella Juventus non solo avrebbe potuto vincere molto di più, ma forse oggi sarebbe ancora qui". Lo dice Antonio Cabrini, ex bandiera bianconera e campione del mondo con l'Italia nel 1982, parlando della morte del 'Pibe de Oro' a Irpinia Tv. "Sì, sarebbe ancora qui perché l’ambiente lo avrebbe salvato. Non la società, ma proprio l’ambiente. L’amore di Napoli è stato tanto forte e autentico quanto, ribadisco, malato", aggiunge Cabrini, per il quale Maradona era "una leggenda vivente".

"Maradona è stato il meglio e il peggio allo stesso tempo, come tanti fuoriclasse -osserva-. La forza, il vigore e la genialità che metteva sul campo si trasformavano in mancanza di equilibrio nella vita. Era un passionale, un sanguigno, un istintivo e tutto ciò, unito ai soldi, al potere, al successo e all’incapacità di resistere a certe tentazioni, ha generato una sorta di debolezza in un cocktail esplosivo. Il successo spesso ti porta ad essere potente, invincibile, ma quel coraggio e quella spregiudicatezza che mostri in campo si sono ripercossi negativamente nella sua vita. Un conflitto assai difficile da gestire".

"Napoli lo amava alla follia, ma fu un 'amore malato'", continua Cabrini. "Era come l’amore incondizionato di una madre verso un figlio che sbaglia, ma al quale si perdona tutto. Maradona a Napoli era intoccabile, nessuno ebbe mai la forza ed il coraggio di dirgli che stava sbagliando. Maradona per Napoli è stato orgoglio, riscatto, sogni avverati, promesse mantenute e questo ha fatto di lui un uomo al quale si è concesso tutto. Maradona trascendeva il calcio e Napoli scelse lui, a prescindere da ogni vizio, come il santo da venerare". E ancora: "Maradona in campo avrebbe potuto vincere una partita da solo e in un altro ambiente avrebbe potuto vincere anche quella della sua vita terminata troppo presto".

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