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Coronavirus

Cacciari: "Se mi vaccino e ci resto, pazienza"

18 marzo 2021 | 21.29
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"E' l'unico modo per uscire da questa situazione intollerabile. La scienza è probabilistica: se muoio, sarò quel caso su dieci o cento milioni"

Foto Fotogramma
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"E' chiaro che bisogna uscire al più presto da questa situazione intollerabile e l'unico modo probabilmente è quello della vaccinazione, punto. Quindi, andremo a vaccinarci. Se mi vaccinano e poi ci resto perché a me il vaccino fa male pazienza, sarò quel caso su dieci milioni o cento milioni". Lo dice Massimo Cacciari, in collegamento con la trasmissione 'Otto e mezzo' su La7, nel giorno del via libera dell'Ema alla ripresa delle somministrazioni del vaccino AstraZeneca.

"Faccio un ragionamento puramente logico -dice Cacciari-: ogni vaccinazione comporta un rischio e in certi casi delle controindicazioni, questa è scienza banale. Dopodiché sta agli scienziati rassicurare la gente, spiegare che i rischi sono minimi o inesistenti in base a dei dati. Come tutti gli interventi di questo genere, vale anche un calcolo di probabilità: è la storia famosa di quel tipo che annega attraversando un torrente che aveva l'altezza media di 5 centimetri...In un milione di vaccinati è chiaro che possono esserci quei 3-4 casi in cui il vaccino comporta conseguenze nefaste, ma questo non significa non vaccinarsi. Sono tutte ovvietà. Questa ormai è una situazione invivibile, si parlerà in questo mondo di altre cose oltre al Covid oppure è proibito?", domanda Cacciari, per il quale "la scienza è probabilistica e se sarò io quello che muore su un milione, pazienza".

Si parla anche delle possibili misure che andrebbero prese per far ripartire il Paese dopo la pandemia: "Quello che il governo può fare è stato detto milioni di volte: recovery plan, campagna di vaccinazione e una legge di bilancio che consente di combattere le disuguaglianze che si stanno moltiplicando fino all'intollerabile. Non sarà l'Europa a fare questo, saremo noi a doverlo fare. La sola presenza di Draghi ci fa risparmiare per quanto riguarda il costo del debito", osserva Cacciari. E sul Pd, che ha da poco scelto Enrico Letta come nuovo segretario: "Il Pd potrà avere un effetto nel governo quando capirò qual è la linea del Pd. Dieci giorni fa Zingaretti se n'è andato dicendo che si vergogna del suo partito. Improvvisamente il giorno dopo tutti votano all'unanimità per Letta. Quindi, prima, su cosa di erano divisi?", fa notare Cacciari. "Letta -conclude- ha detto che il problema non è il segretario, è il partito. Che linea ha questo partito? Zingaretti parla di differenze radicali, poi dopo una settimana votano tutti all'unanimità. Ma votano per cosa?".

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