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Lavoro: Cafà (Fonarcom), in riforma ruolo anche per fondi paritetici

03 giugno 2015 | 14.47
LETTURA: 3 minuti

L'appello lanciato dal presidente del fondo interprofessionale creato nel 2006 da Cifa (come associazione datoriale) e dal sindacato autonomo Confsal (video)

Andrea Cafà, presidente Fonarcom
Andrea Cafà, presidente Fonarcom

Un ruolo per i fondi paritetici interprofessionali nella riforma del lavoro. A rivendicarlo è Andrea Cafà, presidente di Fonarcom, il fondo paritetico interprofessionale creato nel 2006 da Cifa (come associazione datoriale) e dal sindacato autonomo Confsal, che finanzia la formazione continua dei lavoratori e dei dirigenti delle aziende italiane. Il fondo conta più di 130mila imprese e 800mila lavoratori aderenti e i numeri sono in crescita (video).

"Attualmente, in Italia, i fondi interprofessionali - afferma Cafà a Labitalia - costituiscono il grande pilastro delle politiche attive del lavoro. E, visto che al loro interno sono rappresentati imprese e dipendenti, sarebbe bello che ai fondi fosse riconosciuto un ruolo anche nell'ambito della riforma, in particolare rispetto all'Agenzia per il lavoro e in un'eventuale sinergia con i centri per l'impiego. I fondi, infatti, hanno il vantaggio di rappresentare anche le imprese e quindi ne conoscono le esigenze: possono prendere per mano il lavoratore rimasto disoccupato e accompagnarlo attraverso la formazione per poi reinserirlo nell'azienda".

Ed è proprio questa la mission di Fonarcom. "L'elemento che ci contraddistingue - spiega - è quello di affermare i principi e le linee della Strategia di Lisbona, affinché il dipendente faccia proprio il concetto della formazione continua, quindi del bisogno di crescere lungo tutto l'arco della vita".

Fonarcom, assicura il presidente, "è un fondo che non abbandona il lavoratore quando finisce i corsi, ma lo accompagna". Non solo. "Fin dall'inizio - ricorda Cafà - Fonarcom ha puntato a finanziare piani formativi alle aziende cercando di semplificare tutte quelle che sono le procedure burocratiche. Una semplificazione che parte dalla stessa governance del fondo, con due 'genitori' autonomi e quindi neutrali, che consente di fare sintesi di interessi nella sfida della bilateralità".

"Il nostro fondo - osserva - ha poi una vocazione universalistica ed è riuscito a dare risposte sia alla grande impresa sia alla micro-azienda. Per la grande impresa ha istituito il Conto formazione azienda: restituisce l'80% di quanto maturato in maniera diretta, veloce e immediata. Per la piccola impresa, invece, ha creato altri strumenti quali gli avvisi trimestrali, i voucher per i dipendenti e il Conto formazione aggregato".

Dunque, una pluralità di strumenti a disposizione di imprese e lavoratori. "L'ultimo strumento nato in casa Fonarcom - sottolinea - è il voucher Expo. L'idea nasce dall'Esposizione universale, che viene vista dai soci fondatori del fondo come una grande aula formativa, un grande momento in cui i lavoratori possono crescere. Per questo, abbiamo pensato alla nascita di questo voucher, finanziando con 500mila euro, che saranno erogati ai dipendenti delle aziende aderenti a Fonarcom, la formazione sui temi dell'Expo, dall'alimentazione all'agricoltura biologica, dallo sviluppo sostenibile alle smart cities".

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