Cinque misure cautelari, quattro in carcere e una agli arresti domiciliari, sono state eseguite dai carabinieri di Capua (Caserta) nei confronti di altrettandi indagati per estorsione. L'ordinanza è stata emessa dal gip presso il Tribunale di Napoli su richiesta della Dda partenopea. E' stata riconosciuta l'aggravante del metodo mafioso, perché le richieste estorsive sarebbero state avanzate dagli indagati evocando il gruppo camorristico di Michele Zagaria, ritenuto esponente di spicco del clan dei Casalesi. L'indagine, avviata con la denuncia di un imprenditore dell'Alto Casertano operante nel settore degli idrocarburi, è stata condotta dal nucleo operativo di Capua e dalla stazione dei carabinieri di Pietramelara (Caserta).
L'attività investigativa coordinata dalla Dda della Procura di Napoli, scrive il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, "ha consentito di documentare come tutti e cinque gli indagati, in concorso fra loro, compivano atti idonei a procurarsi l'ingiusto profitto della somma di denaro di circa 42mila euro, corrispettivo non pagato alla vittima a fronte di una fornitura di gas effettuata a beneficio della società di fatto riconducibile a uno degli indagati, nonché a indurre la vittima stessa ad accettare l'estinzione del debito mediante la restituzione di un quantitativo di gas del valore commerciale molto inferiore al dovuto, 9mila euro".
