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Caso marò, l'ex ministro Terzi denuncia: "Persi due anni"

"Danneggiati i fucilieri e la politica estera italiana"

Caso marò, l'ex ministro Terzi denuncia:
13 luglio 2015 | 15.05
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"Abbiamo perso due anni e danneggiato la politica estera di sicurezza del nostro Paese, è veramente il momento di ricostruirla guardando soprattutto ai protagonisti del fallimento di questi due ultimi anni". E' quanto sottolinea all'Adnkronos l'ex ministro degli Esteri Giulio Terzi, commentando la pronuncia della Corte Suprema indiana sull'arbitrato obbligatorio promosso dall'Italia, che dovrà stabilire a chi compete giudicare i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati di aver ucciso due pescatori indiani durante una missione antipirateria.

L'India ha inoltre prorogato di sei mesi il permesso per motivi di salute concesso a Latorre. "Abbiamo perso due anni - continua Terzi - se avessimo proceduto a marzo 2013, quando già era tutto pronto per l'arbitrato obbligatorio, così come abbiamo fatto adesso, non ci sarebbe stato bisogno di rimandare in India i due fucilieri e di esporli a questo calvario. Le forze armate e il Paese non sarebbero stati esposti a questa ignominia e si sarebbe ottenuta una soluzione identica a quella di adesso".

Ora i tempi dovrebbero essere abbastanza brevi: "Ci sono 60 giorni a disposizione per la composizione del collegio arbitrale - spiega l'ex ministro - La notifica all'India dell'arbitrato obbligatorio era del 23 giugno, entro il 23 luglio si deve costituire il collegio arbitrale, in caso contrario ci sono altri 30 giorni perchè sia il Tribunale del mare a costituirlo. Ma nel frattempo l'Italia doveva chiedere misure cautelari a favore di Latorre e Girone, e questo ancora deve essere fatto".

"Abbiamo perso due anni - tuona Terzi - questo è un monumento all'inazione e al modo in cui si sono volute confondere e sviare delle procedure assolutamente lineari che solo adesso sono state riprese grazie alla grande pressione che c'è stata sul governo. Per due anni non si è tenuto conto della mozione del Parlamento europeo, approvata ad unanimità nel gennaio scorso e nonostante le audizioni parlamentari con gli esperti come Angela Del Vecchio, massima esperta di diritto del mare che abbiamo in Italia, che ha sempre tracciato una linea chiarissima di come bisognava affrontare questa cosa".

"Se non ci fosse stata la scadenza per malattia di Latorre probabilmente staremmo ancora a discettare sugli accordi sottobanco, sui riconoscimenti di colpevolezza. A questo punto - sottolinea - Sarebbe importante per gli elettori italiani una lista di tutti quei politici che hanno messo in dubbio l'innocenza dei nostri due militari e che sostenevano che dovessero essere processati in India. Insomma bisognerà che qualcuno si ricordi della confusione e del danno che è stato fatto all'immagine del Paese e ai nostri due fucilieri di Marina".

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