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Centrodestra, Fini: "Non dirò a Berlusconi 'che fai mi riprendi?'

05 febbraio 2014 | 09.02
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Centrodestra, Fini:

"Non ho nessuna intenzione di ricandidarmi, né di fare un partito, né tantomeno di correggere l'antico 'Che fai mi cacci?' con un ''Che fai mi riprendi?''". Lo dice Gianfranco Fini, in un'intervista a 'La Repubblica'.

"Mi chiedo -aggiunge riferendosi alla recente scelta di ritorno nel centrodestra annunciata da Pier Ferdinando Casini- cosa ci fa uno come lui in compagnia di Storace che vuol abolire l'euro, della Lega che fischia Napolitano e di parte di Forza Italia così silente nei confronti delle intemperanze dei grillini. Forse illude se stesso".

"Non ci sarà Berlusconi candidato premier ma, ammesso e non concesso che si facciano le primarie, il candidato sarà l'Unto del Signore, scelto secondo i desideri di Berlusconi e dei suoi media, sarà il signor Toti di turno, un clone berlusconiano, oppure verrà fuori la soluzione dinastica. Alfano e Casini -conclude Fini- rischiano di andare incontro ad una cocente delusione ".

Centrodestra: Mauro, non si costruisce nulla tornando a populismo Berlusconi

"Restare al Centro significa indicare l'unico punto realistico di partenza, e cioè aggregare quelle formazioni che la cultura della responsabilità ha reso fautori del governo Letta e che si riconoscono nella matrice del Ppe. Alla viglia di queste elezioni Europee non si costruisce nulla tornando al populismo del Cavaliere". Lo afferma il ministro della Difesa Mario Mauro, dei Popolari per l'Italia, in un'intervista al 'Corriere della Sera'. "Alle Europee -ricorda- esiste una legge proporzionale con uno sbarramento al 4%, l'ideale per potere testare le ragioni di chi si riconosce nel Ppe: facciamolo fra quei partiti che hanno quella comune appartenenza e che hanno sostenuto insieme il governo Letta. Sarebbe paradossale per il centrodestra riproporsi con Berlusconi dopo aver qualificato la sua esperienza come estremista". "Proviamo a federare tutti coloro che si ritrovano nella matrice popolare, ma con contenuti europei e riformatori, e ricordo a tutti che fra i contenuti chiave del Ppe c'è anche l'euro, che a più riprese Lega e Forza Italia, hanno contestato. A maggio, come oggi in Ucraina, ci saranno in Italia solo due schieramenti: quelli che sono per l'Europa e quelli che sono contrari, a me -conclude Mauro- interessa essere dalla parte giusta, e non confondermi con gli altri".

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