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Champagne, crescita record e boom dei mercati asiatici

21 luglio 2022 | 09.04
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Il giro d’affari dello Champagne corre più forte di prima con previsioni per il periodo 2022-2032 molto ottimistiche, soprattutto riguardo a nuovi mercati, Cina e India.

Champagne, crescita record e boom dei mercati asiatici

La pandemia ha fatto bene allo Champagne. Dopo il difficile periodo il mercato ha ripreso a correre con previsioni entusiastiche. Il giro d’affari globale si stima crescerà del 64% entro il 2032 raggiungendo 11,5 miliardi di dollari. La crescita record post-pandemia (320 milioni di bottiglie per 5.4 miliardi di euro) non sembra dunque arrestarsi, grazie anche al consolidamento del mercato anglosassone con USA e UK ai vertici per le importazioni. L’Europa continua ad avere un ruolo importante: è previsto un tasso di crescita annuale medio (CAGR) del 4.6% fino al 2032, preceduto da quello stimato per gli USA (5.1%). In crescita l’Australia mentre si stanno definendo nuove opportunità sui mercati asiatici. Gli esperti del settore parlano di nuove capacità di spesa da parte dei paesi in via di sviluppo, Cina e India.

La ricerca effettuata da Future Market Insights sulle prospettive globali dello Champagne per il periodo 2022 – 2032 parte proprio dal mercato asiatico. Si stima che debba arrivare a valere 630 milioni di dollari entro quest’anno, pari a circa il 18% del mercato globale. Saranno soprattutto i giovani i più propensi a provare nuove cucine e bevande, tra cui lo Champagne, bevanda che ha anche una forte valenza sociale.

Secondo il report del Comité Champagne, il 2021 è stato chiuso con esportazioni record: 320 milioni di bottiglie, il volume più elevato degli ultimi 10 anni (+31% vs 2020, +8 % vs 2019) per un giro d’affari di 5.7 miliardi di euro (+36% vs 2020, +14% vs 2019). A guidare il mercato è la Francia che ha recuperato terreno sul mercato interno tornando a un consumo sui livelli del 2019 (140 milioni di bottiglie), mentre sull’export ha raggiunto quota 180 milioni di spedizioni, 37% in più del 2020 e 15% in più del 2019. Si prevede un +64% in 10 anni (2032) e un giro d’affari di 11.5 miliardi. Al vertice dell’export gli Stati Uniti e il Regno Unito che rappresentano rispettivamente il primo e il secondo mercato per volume (oltre 34 milioni di bottiglie gli USA e quasi 30 milioni UK) e giro d’affari (oltre 793 milioni di euro per gli statunitensi e quasi 504 milioni per gli anglosassoni). Sorprendente il dato dell’Australia, che aumenta il valore del suo mercato del 40%, passando dai 113.5 milioni di euro del 2019 ai 160 milioni del 2021.

I dati confermano che anche gli italiani bevono Champagne, siamo tra i primi 10 paesi in cui viene esportato, il quinto sbocco per giro d’affari il settimo per volume, raggiungendo il secondo miglior risultato per volume di consumi dal 2008 (9,4 milioni di euro del 2008 contro i 9,2 milioni del 2021), per un giro di affari di 200 milioni, la cifra più alta degli ultimi 14 anni.

Questa rinascita è una gradita sorpresa per il popolo dello Champagne dopo un 2020 travagliato, che ha risentito della chiusura dei principali punti di consumo e della scarsità di eventi celebrativi in tutto il mondo" – commenta Luigi Sangermano, amministratore delegato di Laurent-Perrier Italia, relativamente ai dati del 2021 – "Altro segnale d’interesse arriva dal mercato asiatico: dopo qualche anno poco convincente, la Cina sembra aver avviato il suo percorso verso il mondo delle bollicine. Nel 2021 sono arrivate nel Paese del Dragone ben 4.8 milioni di bottiglie per un totale di 150 milioni di euro. Grazie all’aumento delle esportazioni e alla fedeltà dei clienti per le grandi cuvée sono convinto che lo Champagne raggiungerà fatturati record, intercettando nuovi mercati e nuovi tipi di consumatore”, aggiunge Luigi Sangermano.

La ricerca dedica anche uno spazio alle nuove modalità di acquisto del prodotto: dal 2022 al 2023 si prevede che il canale di distribuzione online crescerà ad un tasso del 5.2% e rappresenterà il 60% delle vendite.

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