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Enogastronomia: con 'Wine&Thecity' Napoli coltiva 'ebbrezza creativa'

16 maggio 2016 | 14.50
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Enogastronomia: con 'Wine&Thecity' Napoli coltiva 'ebbrezza creativa'

'Coltiviamo ebbrezza creativa': è questo il claim della nona edizione di Wine&Thecity, la rassegna che fino al 25 maggio invade la città di Napoli in un crossover di appuntamenti che combinano cultura del vino e creatività diffusa con quasi cento location coinvolte e più di 100 vini da degustare provenienti da tutta Italia. Nata nel 2008 da un’idea di Donatella Bernabò Silorata, Wine&Thecity è una festa mobile che si reinventa ogni anno nei luoghi e nei contenuti: performance e installazione sul tessuto urbano, ma anche un invito a vivere la città in modo diverso, dinamico e trasversale.

Ogni anno la rassegna svela luoghi della città non facilmente accessibili e siti generalmente non aperti al grande pubblico, gioca sull’effetto sorpresa e sulla contaminazione di generi espressivi. Poesia, arte, musica, alta cucina e street food, danza e performance teatrali sono gli ingredienti di questa nona edizione: il buon vino italiano è il motore di tutto, il filo che lega in una trama gioiosa tutti gli appuntamenti della rassegna che tocca musei e palazzi storici, boutique e giardini, case private, gallerie d’arte e design, alberghi e ristoranti, gli spazi di transito dell’Aeroporto Internazionale di Napoli e della Metropolitana dell’Arte, le barche a vela nel golfo con le degustazioni in alto mare di Toomultisailing e lo slow-sailing lungo la costa di Velaviaconme.

Per la prima volta Wine&Thecity entra nei luoghi del Polo Museale della Campania: nel Museo di San Martino, a Villa Pignatelli e nel Parco della Tomba di Virgilio. Ma non solo. Per la prima volta partecipano il Museo del Tesoro di San Gennaro, il Teatro Bellini e il nuovo Hart Cinema Food Music.

Sono più di 70 le aziende vinicole che partecipano a Wine&Thecity: arrivano a Napoli dalla Franciacorta, dalla Toscana, dall’Alto Adige, dal Veneto, dall’Abruzzo, dalla Liguria, dalla Puglia e naturalmente da tutta la Campania.

Vernissage, street food e installazioni a tema coinvolgono anche gli alberghi: il Renaissance Naples Hotel Mediterraneo porta a Napoli per la prima volta le barrique dipinte dagli spagnoli Enrique Martin e Raul San Cristobal, l’Hotel Piazza Bellini trasforma il proprio cortile settecentesco in una festa di piazza, tra artisti e cibo di strada, e il Grand Hotel Parker’s insieme al collettivo 137A del corso Vittorio Emanuele capovolge i punti di vista con una serata SottoSopra.

Chef e pizzaioli di fama partecipano alla rassegna spesso con performance culinarie nomadi e non convenzionali: al cinema, nei negozi, nei musei, per strada, sulla spiaggia di Posillipo, a Nisida. Sono Francesco Sposito, due Stelle Michelin di Taverna Estia; Ciro Salvo di 50 Kalò; Marianna Vitale, una Stella Michelin di Sud Ristorante in duetto con Egidio Cerrone; Enzo Coccia; Paolo Gramaglia, una Stella Michelin de Il President di Pompei; Pietro Parisi, di Era Ora di Palma Campania con Giuliano Pilieci; Gino Sorbillo; Ciro Oliva di Concettina ai Tre Santi; Marcello Santini, del Crudo bar di Bacoli; Lino Scarallo, una Stella Michelin di Palazzo Petrucci con Ciro Salatiello e il suo Kepurp. E ancora Vincenzo Russo di Baccalaria; Gianluca D’Agostino del Veritas e Alberto Faccani, una Stella Michelin del Ristorante Magnolia di Cesenatico.

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