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Conti pubblici: Vaciago, da Renzi approccio giusto, ora i fatti

17 marzo 2014 | 19.47
LETTURA: 2 minuti

L'approccio "è quello giusto", ora arriva "la prova dei fatti". Renzi è andato a Berlino portando "la sua scommessa: rispettare il 3% perchè è il pil a crescere". Giacomo Vaciago sintetizza così, con l'Adnkronos, l'incontro tra il premier italiano e la cancelliera tedesca Angela Merkel. "Per una volta il governo italiano va a Berlino a fare prediche e non a subire lezioni", fa notare l'economista della Cattolica, e il senso è chiaro: "siamo bravi, abbiamo i conti in regola, ora facciamo le riforme. Ci impegnamo a rispettare le regole ma non rompete sui decimali, anche perchè non esiste un contatore quotidiano del 3% e i risultati si vedranno solo tra sei-nove mesi".

E l'applauso della Merkel è arrivato perchè la cancelliera, sottolinea Vaciago, "conosce la matematica e sa che il rapporto deficit/pil dipende soprattutto dal denominatore". Renzi, del resto, "è andato a parlare alla pari, senza portare il cappello in mano, condividendo che la Ue è un bene comune. Neanche Prodi parlava così bene dell'Europa a Berlino".

I Giochi, però, "ora si fanno a Roma e non a Berlino". Servono i fatti, "Renzi si deve meritare l'applauso che ha ricevuto oggi con i fatti". E, conclude Vaciago, sia chiara una cosa: "il Governo si fa dalla gazzetta ufficiale in poi, quando le cose sono fatte" e se Renzi, insieme a Delrio, "dimostrerà di saper fare il sindaco a Palazzo Chigi, forse qualcosa potrà cambiare sulserio".

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