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Coronavirus, Boccia: "Dai sindaci leghisti accuse ingenerose"

22 marzo 2020 | 08.13
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Il ministro degli Affari regionali: "Senza lo Stato sarebbero crollati"

(Afp)
(Afp)

Il governo ha perso il controllo dell'epidemia? "Non è così. I contagi riguardano soprattutto alcuni focolai del Nord. I risultati dell’ultima stretta, quella più faticosa e dolorosa, non li avremo prima della fine della prossima settimana", dice al 'Corriere della sera' il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, dopo la nuova stretta annunciata ieri dal premier Giuseppe Conte per fronteggiare l'emergenza coronavirus.

Boccia respinge le accuse dei sindaci leghisti al governo di aver lasciato cadere nel vuoto le richieste di "fermare tutto". "Non è vero -afferma- non si può buttarla in politica. Tutti sanno che la Lombardia è la priorità assoluta e che il rafforzamento del sistema sanitario nella nostra Costituzione resta esclusivamente regionale. Le critiche dei sindaci leghisti sono ingenerose. Se non ci fosse lo Stato sarebbero crollati. Nessuno, in una situazione come questa, può farcela da solo".

Il ministro avverte: "Queste cose si possono fare con gli eserciti con costi molto alti, come accade in alcuni Paesi, oppure con il consenso sociale e la consapevolezza di un sacrificio collettivo, come stiamo facendo noi". Un richiamo alle Regioni: "Nessuno ha la soluzione in tasca e c’è una corsa a dimostrare di non essere responsabili di un eventuale problema. Le decisioni sui territori più sono omogenee, più si evita il caos. Su alcune competenze locali, dagli orari dei supermercati alla chiusura di alcune attività non di pubblica attività, molte Regioni non hanno voluto aspettare la mediazione dello Stato, che serve a evitare il panico".

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