Il presidente dell'Associazione ospitalità religiosa: "Confidiamo nella provvidenza, ma ricadute pesanti"
Il coronavirus manda in crisi anche il turismo religioso. "La situazione è critica, si registra una pioggia di disdette, soprattutto dall'estero e c'è anche chi non prenota in assoluto a lungo termine", spiega all'Adnkronos Fabio Rocchi, presidente del'Associazione ospitalità religiosa. "Un 10% di disdette a breve termine arriva dagli ospiti stranieri, ma si raggiungono picchi del 20% nella capitale, a Firenze e a Venezia. Per l'estate siamo più fiduciosi ma anche in questo caso a fare un passo indietro sono soprattutto gli stranieri. Noi continuiamo a sperare nella provvidenza anche se la situazione è oggettivamente pesante".
Un sondaggio del portale ospitalitareligiosa tra circa 3000 strutture ricettive ha rilevato che il 52% delle strutture ha già ricevuto disdette per i soggiorni già prenotati per marzo e aprile, con punte del 62% nel Nord. Un danno economico rilevante soprattutto per le attività caritatevoli e missionarie che queste strutture alimentano proprio con gli introiti dell’ospitalità.
Per la prossima estate i dati sembrerebbero più rassicuranti: solo il 12% delle strutture lamenta di aver ricevuto qualche disdetta. L’incertezza sull’evoluzione della situazione pesa soprattutto sulle nuove richieste di prenotazione: il 74% dei gestori delle case ne segnala un evidente rallentamento.