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Corruzione: falso in bilancio, fino a 8 anni reclusione

16 marzo 2015 | 20.11
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Renzi su Twitter: "Pene aumentate e prescrizione raddoppiata". Sanzioni fino a 600 quote. Differenziazione tra società quotate e non quotate. Per queste ultime, stop alle intercettazioni per l'accertamento del reato. Orlando: ''Ci sono le condizioni per rispettare i tempi in Aula''. Soddisfatto Grasso: ''Alleluja, è una novità importante''

Corruzione: falso in bilancio, fino a 8 anni reclusione

Nel giorno in cui scoppia lo scandalo sulle grandi opere, arriva in commissione al Senato l'emendamento del governo al ddl anti-corruzione sul falso in bilancio. Il commento del premier, Matteo Renzi, non si fa attendere: "Contro corruzione proposte governo: pene aumentate e prescrizione raddoppiata. E l'Autorità oggi è Legge con pres Cantone", 'cinguetta' via Twitter il presidente del Consiglio. Esulta anche il presidente del Senato Pietro Grasso via Twitter: ''C'è una buona notizia. Alleluja, alleluja. Il famoso emendamento sul falso in bilancio è arrivato e questa è una novità importante".

Soddisfatto anche il Guardasigilli Andrea Orlando: ''Ci sono tutte le condizioni per rispettare i tempi dell'Aula. Il testo è equilibrato, efficace e incisivo, colma le lacune, può mordere il fenomeno della corruzione". Il testo del governo prevede da uno a cinque anni di reclusione per le società non quotate, mentre l'asticella della pena sale da tre a otto anni per le aziende quotate in borsa. Per i fatti di lieve entità, la proposta del governo, presentata in commissione dal viceministro Enrico Costa, prevede che si applichi la pena da sei mesi a tre anni di reclusione per le non quotate. E, tra le altre cose, introduce la possibilità di querela di parte in caso di piccole società non quotate.

Per queste ultime, l'esecutivo esclude l'utilizzo delle intercettazioni durante i relativi accertamenti. Sul fronte delle pene pecuniarie, l'emendamento del governo al ddl anti-corruzione prevede sanzioni da 400 a 600 quote per le società quotate in borsa e da 200 a 400 per le non quotate. Per queste ultime, la sanzione scende da 100 a 200 quote per fatti di lieve entità.

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