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Cosa ha detto Conte alla Camera il 29 ottobre

29 ottobre 2020 | 10.17
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(Fotogramma)
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Dpcm, dl ristori, contrasto alla pandemia che accelera e ai contagi che aumentano. Il premier Giuseppe Conte è intervenuto alla Camera per spiegare che "le misure adottate per contrastare il Covid "si pongono in continuità con quelle adottate finora dal governo, basate sui principi di massima precauzione, proporzionalità e adeguatezza, mai tese a sottovalutare" l'emergenza. "Non abbiamo mai affermato di essere fuori dal pericolo o da una condizione di necessaria allerta", ha detto, facendo riferimento ad un'emergenza internazionale: "L'impegno del governo si dispiega, sin dall'inizio della pandemia, anche in sede Ue. Senza una risposta coordinata dell'Europa e sul piano globale nessuno Stato può superare la crisi sia sul piano sanitario che economico".

"Il notevole sforzo compiuto per potenziare l'organizzazione del Ssn, tanto più rilevante se si considera la riduzione che negli anni, per ridurre la spesa pubblica", ha toccato il "personale del Ssn". E alla luce di questa consapevolezza, "abbiamo deciso di prorogare lo stato emergenza dapprima a luglio", in un quadro di contagi "pur attenuati, e poi a ottobre".

Conte ha spiegato che la decisione "così radicale e dolorosa" di disporre chiusure con l'ultimo Dpcm "non deriva dal mancato rispetto delle misure di sicurezza", ma è finalizzata a "ridurre, in presenza di un contagio esponenziale, senza che possano identificarsi precisi e circoscrivibili focolai, le occasioni di socialità e relazione, soprattuto in quei contesti in cui è più facile che venga abbassata la guardia".

Il premier ha poi evidenziato l'"oggettiva difficoltà di assicurare regole distanziamento sui mezzi di trasporto" e ha quindi denunciato il "mancato pieno utilizzo delle risorse messe a disposizione delle Regioni", che hanno utilizzato "120 milioni dei 300" messi a disposizione per rafforzare il trasporto pubblico e privato.

In diverse città sono andate in scena proteste. "Siamo sensibili alle manifestazioni dei cittadini che esprimono pacificamente il proprio disagio e paure, perché sentono minate la sicurezza" del lavoro, delle imprese. "Per questo, abbiamo ritenuto giusto confrontarci immediatamente con categorie più penalizzate, e di annunciare misure di ristoro tempestivamente adottate dal governo consapevole dell'impatto" della nuova stretta. "Parallelamente" all'adozione del Dpcm "sono stati introdotti strumenti di sostegno e ristoro per evitare che la crisi sanitaria si trasformasse in crisi economica e sociale".

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