"I voli da Dacca a Roma non erano sicuri. Serviva maggiore attenzione? Penso proprio di sì, il nostro intervento ha posto in risalto questo. Quando hai un passeggero su otto positivo vuole dire che qualcosa non funziona, dunque quei voli potevano essere evitati". Lo ha detto l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, a margine dell'inaugurazione del nuovo reparto di ematologia dell'Ospedale Sant'Eugenio di Roma.
"L'invito che noi facciamo è rispettare le regole, il non rispetto delle regole comporterà delle sanzioni penali perché il cittadino del Bangladesh è stato denunciato e mette a repentaglio la sua salute e quella degli altri. Oggi questa persona è ricoverata al policlinico Umberto I, ha commesso il reato di violare la quarantena e si trova in isolamento. Stiamo facendo una straordinaria operazione di tracing sul territorio, i cittadini stiano tranquilli", ha aggiunto l'assessore.
"Si tratta di decisioni che condividiamo e apprezziamo. Nascono tra l'altro dal lavoro fatto a Fiumicino, unico scalo italiano con tamponi effettuati all’interno, con gli screening. Proprio grazie a questo lavoro è emersa questa criticità che ha portato alla necessaria decisione del governo. Oggi la questione fondamentale è contenere il virus d’importazione, il 78% infatti sono casi riconducibili a contatti esterni. Limitando questo, limitiamo la diffusione del virus", ha poi detto l'assessore in riferimento alla decisione del governo di bloccare i voli da Paesi a rischio.
"Solo nella giornata di ieri abbiamo fatto 1.050 tamponi ai cittadini del Bangladesh che si sommano ai 500 già effettuati. Sono state ampliate le postazioni aggiungendo anche quella dell'ospedale San Giovanni. Si tratta di un lavoro impegnativo, un elemento importante è stata anche la grande collaborazione delle autorità religiose che ci hanno aiutato a convincere i loro connazionali a sottoporsi al test", ha continuato D'Amato sull'avanzamento dei test nella comunità del Bangladesh.