"La Sicilia dal punto di vista dei ‘numeri Covid’ partiva da una posizione più alta, per così dire, e dunque il declino che registriamo non può essere equiparato a quello di altre regioni cine ad esempio il Piemonte, simile alla Sicilia, come superficie e numero di abitanti". Lo afferma all’AdnKronos l’infettivologo catanese Carmelo Iacobello.
"Siamo partiti in Sicilia - aggiunge- da livelli più alti ed oggi paghiamo questo scotto. Sul numero dei contagi, poi, in Sicilia registriamo un cambio tra Catania e Palermo, con il capoluogo adesso al ‘primo posto’".
"Io non sono sicuro - sottolinea Iacobello- che siamo al tramonto della pandemia. Oggi stiamo vedendo una diffusa diminuzione dei casi e soprattutto dei ricoveri in Italia". "Non so - fa sapere infine l’infettivologo all’AdnKronos- cosa succederà in futuro. Non c’è dubbio che le epidemie e la guerra sono un mix molto pericoloso. C’è e ci sarà una migrazione di profughi dall’Ucraina che ha un tasso di vaccinazione del 20% e ciò significa che questa massa di persone che scendono anche verso l’Italia potrebbe rappresentare una nuova reviviscenza del virus con conseguente incremento dei casi".
(di Francesco Bianco)