La scorsa settimana era 0,81. Incidenza scende a 146 casi su 100mila abitanti. E' quanto si apprende dalla riunione della cabina di regia Iss-ministero della Salute. Speranza: "Ieri somministrate oltre 500mila dosi di vaccino"
Covid Italia, lievissimo aumento per l'indice Rt, a 0,85 mentre la scorsa settimana era 0,81. E' quanto apprende l'Adnkronos Salute dalla riunione della cabina di regia Iss-ministero della Salute. L'incidenza scende invece a 146 casi su 100mila abitanti, la scorsa settimana era 157 su 100mila abitanti.
I dati del monitoraggio Iss-ministero della Salute e le decisioni della cabina di regia possono modificare la mappa colorata dell'Italia, che dall'inizio della settimana si presenta quasi tutta in zona gialla, ad eccezione di Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d'Aosta, in zona arancione, e della Sardegna, in zona rossa.
Sul fronte vaccini, "ieri in Italia sono state somministrate oltre 500 mila dosi di vaccino. Grazie alle donne e agli uomini del Servizio Sanitario Nazionale e a tutte le istituzioni per il gran lavoro di squadra. Il vaccino è la vera strada per uscire da questi mesi così difficili" ha scritto su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza.
"La Basilicata, la Campania e la Sicilia hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, due Regioni (Campania e Sicilia) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2". Lo riporta la bozza del report del monitoraggio Iss-ministero della Salute con i dati relativi alla settimana 19-25 aprile.
"Si osserva un miglioramento generale del rischio, con nessuna Regione a rischio alto. Undici regioni e province autonome hanno una classificazione di rischio moderato: Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Bolzano, Puglia, Sicilia, Toscana e Veneto. Dieci regioni che hanno una classificazione di rischio basso: Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Molise, Trento, Sardegna, Umbria e Valle d'Aosta" si legge nella bozza del report.
Scende, ma rimane alto, il numero di Regioni e Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (8 Regioni/Pa vs 12 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è uguale alla soglia critica (30%), con una diminuzione nel numero di persone ricoverate in terapia intensiva, che passa da 3.151 del 20 aprile a 2.748 del 27 aprile. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale - si legge nella bozza - scende ulteriormente ed è sotto la soglia critica (32%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 23.255 del 20 aprile a 20.312 del 27 aprile.
Nelle conclusioni gli esperti evidenziano che "la ormai prevalente circolazione in Italia di una variante virale caratterizzata da una trasmissibilità notevolmente maggiore, richiede di continuare a mantenere particolare cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia".
"Si conferma la lenta discesa dei nuovi casi e del numero di pazienti ricoverati, ma il quadro complessivo resta ancora ad un livello molto impegnativo" avvertono gli esperti. "È fondamentale - si ricorda - che la popolazione continui a rispettare tutte le misure raccomandate di protezione individuale e distanziamento in tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo per ridurre il rischio di contagio". Inoltre "si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi".
Infatti, "sebbene la campagna vaccinale progredisca significativamente, complessivamente, l’incidenza resta elevata e ancora ben lontana da livelli (50 su 100 mila abitanti) che permetterebbero il contenimento dei nuovi casi" evidenzia la bozza del report.