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Covid Lombardia, Fontana: "Chiederemo a governo più vaccini"

24 febbraio 2021 | 14.36
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Il presidente della regione: per produzione "non si può dipendere solo da estero". Bertolaso: "Ridurremo scorte, dobbiamo correre"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

La Lombardia vuole più vaccini anti-covid per la sua campagna, di cui ieri ha approvato il piano in giunta. "Questo è il nostro piano vaccinale ed è ciò che faremo. Detto questo da parte mia ci sarà una richiesta formale al Governo nelle prossime ore perché, per consentire questa operazione, ci vengano inviati numero ulteriore e maggiore di vaccini". Così il presidente della regione Attilio Fontana

"Per quanto riguarda la produzione in loco di vaccini, so che domani il ministro Giorgetti incontrerà le aziende del settore farmaceutico. Mi sembra un'ottima iniziativa e che debba essere la direzione a cui ci dobbiamo rivolgere", ha detto ancora Fontana, in conferenza stampa. "Non possiamo dipendere solo dall'estero, dobbiamo essere in grado di avere una nostra produzione per far fronte alle emergenze".

"Se saranno rispettate le consegne", in Lombardia è previsto per ora che a marzo arrivino oltre 1 milione di dosi, tra Pfizer (573mila circa), Moderna (137mila) e Astrazeneca (320mila). La Regione ha chiesto formalmente di avere "ulteriori vaccini, già validati in altri Paesi". Per quanto riguarda il 'dove', nell'illustrare il piano vaccinale, la vicepresidente Letizia Moratti ha spiegato che saranno utilizzate preferibilmente "strutture già esistenti sul territorio", ma una nuova delibera, la prossima settimana, indicherà esattamente quali saranno e come verranno distribuiti i punti vaccinali.

Il costo della campagna vaccinale sarà di 214 milioni di euro: di questi, 96 milioni saranno la remunerazione delle prestazioni vaccinali e 66,5 mln di euro i costi totali del personale dedicato alle vaccinazioni. Moratti ha informato che probabilmente un emendamento a uno dei prossimi decreti permetterà di "avvalerci degli specializzandi il sabato e la domenica, pagati".

Intanto la Lombardia, che oggi è circa al 70% delle somministrazioni rispetto alle dosi ricevute, aumenterà la percentuale di iniezioni, riducendo le scorte che si devono tenere per la seconda dose: questa è l'idea di Guido Bertolaso, ai vertici del comitato guida per la campagna vaccinale della Regione.

"Non possiamo vaccinare tutti, perché non abbiamo i vaccini a sufficienza. Ma questo non è un alibi, molti in Italia lo fanno ma noi non ci rifugiamo dietro a questa situazione, stiamo andando ventre a terra, riducendo le scorte che dovremmo tenere per sicurezza, secondo le indicazioni", ha affermato Bertolaso aggiungendo: "Abbatteremo la percentuale di scorte disponibili, perché pensiamo che si debba intervenire immediatamente. Bisogna fare e correre di più".

Saranno circa 24mila in tutto le dosi di vaccini che saranno somministrate agli over 60 da domani in pochi giorni nei Comuni al confine tra Bergamo e Brescia scelti per questa prima fase del nuovo piano vaccinale in Lombardia, ha spiegato poi Bertolaso. "In quei centri - ha detto - ci saranno diciotto linee vaccinali in provincia di Bergamo e altrettante in provincia di Brescia. Arriveremo a una media di 2.000 e 2.500 cittadini vaccinati ogni giorno sia in provincia di Brescia che a Bergamo". E così, "entro cinque, sei giorni chiudiamo questa prima partita di vaccinazioni lungo questa diga tra le due province. E poi ci spostiamo. E' chiaro che non possiamo farli a tutti i vaccini, non ne abbiamo", ha precisato.

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