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Covid, Omicron più ceppo Wuhan: creato virus mortale all'80%

18 ottobre 2022 | 09.51
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La ricerca degli scienziati della Boston University: il nuovo virus ibrido ha ucciso l'80% dei topi. Condanna dal mondo scientifico

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Un nuovo ceppo del Covid letale all'80% è stato creato in un laboratorio della Boston University, dove gli scienziati hanno combinato la variante Omicron con il ceppo originale di Wuhan. A rivelarlo è il Daily Mail che riporta anche la condanna della comunità scientifica sulla pericolosa manipolazione dei virus, che sembra andare avanti anche negli Stati Uniti, nonostante i timori che pratiche simili possano aver dato inizio alla pandemia. "Si sta giocando con il fuoco, questa pratica dovrebbe essere totalmente proibita", afferma infatti Shmuel Shapira, uno dei principali scienziati del governo israeliano.

Nella nuova ricerca, che non è stata sottoposta a revisione paritaria, un team di ricercatori di Boston e della Florida ha estratto la proteina spike di Omicron, la struttura unica che si lega e invade le cellule umane, collegandola al ceppo originale emerso per la prima volta a Wuhan all'inizio della pandemia. Il nuovo ceppo ibrido ha ucciso l'80% dei topi, mentre quando un gruppo simile di roditori è stato esposto al ceppo Omicron standard, sono sopravvissuti tutti e hanno manifestato solo sintomi "lievi". "Nei topi, mentre Omicron provoca un'infezione lieve e non fatale, il virus portatore di Omicron S (così è stato definito) provoca una malattia grave con un tasso di mortalità dell'80%", si legge nel documento.

Gli scienziati sostengono che sia improbabile che il virus ibrido sia letale negli esseri umani così come lo è nei topi. Questo perché la razza specifica di topi da laboratorio utilizzati è molto suscettibile alla grave malattia di Covid. I topi e gli esseri umani hanno anche risposte immunitarie molto diverse al virus. Tuttavia secondo il dottor Richard Ebright, un chimico della Rutgers University di New Brunswick, nel New Jersey, "questa ricerca potrebbe innescare la prossima pandemia creata in laboratorio. Se vogliamo evitare che ciò accada, è imperativo rafforzare il controllo della ricerca sui potenziali agenti patogeni pandemici".

"Data l'elevata probabilità che la pandemia di Covid abbia avuto origine dalla fuga di un coronavirus ingegnerizzato in laboratorio a Wuhan, questi esperimenti sembrano profondamente poco saggi ", ha affermato dal canto suo il professor David Livermore, professore di microbiologia presso l'Università dell'East Anglia, Regno Unito.

Il National Emerging Infectious Diseases Laboratories della Boston University è uno dei 13 laboratori di livello 4 di biosicurezza negli Stati Uniti che sono autorizzati a gestire i patogeni più pericolosi. Gli esperimenti in questi laboratori implicano l'armeggiare' con i virus animali per far avanzare trattamenti e vaccini che potrebbero essere utilizzati in una futura epidemia. Questo tipo di ricerche sono state in gran parte limitate negli Stati Uniti fino al 2017, quando il National Institutes of Health ha iniziato a consentirne lo svolgimento utilizzando fondi governativi.

Università Boston: "Nostra ricerca travisata"

"La stampa ha sensazionalizzato il messaggio, travisato il nostro studio e i suoi obiettivi". Così Ronald B. Corley, direttore del Laboratorio nazionale sulle malattie infettive emergenti (Neidl) dell'università di Boston, commenta duramente gli articoli della stampa internazionale. Il primo a pubblicare la notizia è stato il britannico Daily Mail, secondo cui questo nuovo ceppo avrebbe una letalità dell'80%.

Quasi immediatamente è arrivata la smentita dell'università di Boston, che ha definito l'articolo del Daily Mail, rimbalzato moltissimo sulla stampa internazionale, "falso e inaccurato. La ricerca, in realtà, fa in modo che il virus si replichi in modo meno pericoloso".

Lo studio, precisa l'ateneo, si è proposto di esaminare le proteine della variante Omicron 1 di Sars-CoV-2 (BA.1), confrontandola con il ceppo virale originale, noto come ceppo Washington, per verificare se il virus fosse davvero diventato meno virulento e scoprire quale parte del virus determina la gravità della malattia. Ma, contesta Corley, "i notiziari hanno decontestualizzato una riga dell'abstract dell'articolo scientifico, con il Daily Mail in testa, sostenendo che i ricercatori dell'università di Boston intendevano creare un virus più mortale. Non è vero". Tutto l'esperimento, ha precisato infine l'università di Boston, è stato condotto rispettando un livello di biosicurezza 3.

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