Pro Vita & Famiglia: "Sentenza su congedo madre arcobaleno smaschera delirio Gender"

il portavoce della Onlus commenta la sentenza con cui la Corte Costituzionale ha stabilito che 'la lavoratrice, madre intenzionale di una coppia di donne risultanti genitori nei registri dello Stato Civile, ha diritto al congedo obbligatorio di paternità'

Pro Vita & Famiglia:
21 luglio 2025 | 16.58
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''La sentenza della Corte Costituzionale che riconosce alla seconda madre di una coppia arcobaleno il diritto di godere del congedo di paternità è la più chiara ed evidente dimostrazione di quanto ridicolo e allo stesso tempo drammatico sia l’impatto delle follie Gender sull’ordinamento giuridico e sociale italiano''. Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus, commenta la sentenza con cui la Corte Costituzionale ha deciso che “la lavoratrice, madre intenzionale di una coppia di donne risultanti genitori nei registri dello Stato Civile, ha diritto al congedo obbligatorio di paternità”.

''Prima l’equiparazione delle coppie gay alla famiglia con le unioni civili, poi la sostituzione di madre e padre con ‘genitore 1 e 2’ sui documenti e il via libera all’iscrizione anagrafica di figli ‘miracolosamente’ nati da due padri o due madri, ora il condego di paternità per una donna: aver abbandonato il diritto naturale e la realtà scientifica, per cui si nasce solo da un padre maschio e una madre femmina, non poteva che generare questo caos a ogni livello, confusione di cui fanno purtroppo le spese i soggetti più fragili e indifesi, i bambini a cui è stato strappato il diritto di conoscere la loro mamma e il loro papà'', conclude.

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