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Strage Palermo, nuovo interrogatorio figlia 17enne: cosa ha detto

27 marzo 2024 | 19.29
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La giovane è accusata di omicidio plurimo e occultamento di cadavere. Domani verranno seppelliti i due fratellini, uccisi con la mamma durante riti di esorcismo

La villetta della strage di Altavilla Milicia nel palermitano (Fotogramma)
La villetta della strage di Altavilla Milicia nel palermitano (Fotogramma)

Non solo avrebbe confermato di avere partecipato alla strage familiare nella villetta dell'orrore di Altavilla Milicia nel palermitano, ma la ragazza 17enne scampata a febbraio al massacro della sua famiglia, durante l'interrogatoro di oggi, come apprende l'Adnkronos, avrebbe aggiunto anche ulteriori particolari, dando nuovi contributi all'inchiesta. L'interrogatorio si è tenuto nell'Istituto di detenzione minorile Malaspina di Palermo. In carcere anche il padre, Giovanni Barreca, e una coppia, Sabrina Fina e Massimo Carandente, che avrebbero organizzato la strage. E' la seconda volta che la giovane viene sentita dalla Procuratrice dei minori, Claudia Caramanna, alla luce dei riscontri investigativi ottenuti dai Carabinieri nel corso delle indagini. La giovane già a febbraio, durante il primo interrogatorio, aveva confessato di aver partecipato alle torture e all'omicidio della madre e dei due fratelli convinta che il demonio fosse entrato in casa.

Era stata lei stessa a confessarlo ai magistrati della Procura dei minori che la seguivano, dopo l’arresto del padre, Giovanni, reo-confesso dei delitti, anche se nel corso degli interrogatori l'uomo non ha mai parlato. La giovane è accusata di omicidio plurimo e occultamento di cadavere. "Il rito collettivo era iniziato da un mese e coinvolgeva tutta la famiglia Barreca e la coppia formata da Massimo Carandente e Sabrina Fina. Erano tutti preda di un delirio mistico", aveva raccontato il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio che, insieme alla procuratrice dei minori Claudia Caramanna, coordina le indagini sull'uccisione di Antonella Salamone e dei suoi due figli Kevin ed Emanuel, di 5 e 15 anni, durante la conferenza stampa.

"Credo in dio e nei demoni", avrebbe detto la ragazza alla pm nel primo interrogatorio. L'unica superstite dell'eccidio, dunque, era stata risparmiata perché avrebbe condiviso il progetto e la realizzazione della strage. La ragazza aveva anche raccontato che per liberare la casa, la madre e il fratellino minore dal diavolo per settimane, insieme a Carandente e Fina, che il padre aveva conosciuto sui social, avevano pregato. Poi, non ottenendo risultati, sarebbero passati alle violenze cercando di far uscire satana dai corpi dei familiari con la forza. Insieme al padre e ai complici l'adolescente ha torturato la madre, contraria ad andare avanti. La donna sarebbe stata presa a colpi di padella, colpita con l'attizzatoio del camino è ustionata col phon. Dopo Pasqua saranno risentiti anche Barreca e gli altri due indagati.

Intanto, saranno seppellite domani nel cimitero di Altavilla Milicia le salme di Kevin e Emanuel Barreca i due fratellini uccisi a febbraio nella loro villetta insieme alla madre Antonella Salamone. Le bare erano in deposito perché non c'erano loculi disponibili. Adesso il sindaco Pino Virga ha trovato i posti per tutte e sei le salme che si trovavano in deposito, comprese quelle dei due fratellini.

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