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'Iconic Puzzle' alla Galerie Maison Naim di Roma

18 aprile 2018 | 15.23
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'Non sono l'unica' di Andrea Pacanowski
'Non sono l'unica' di Andrea Pacanowski

"Arte come indagine sul soggetto umano in tutte le sue molteplici identità, nelle sue trasformazioni d’apparenza e sostanza, nel suo immergersi dentro i codici del tempo attuale". La curatrice Miliza Rodic descrive così la mostra d’arte contemporanea intitolata 'Iconic Puzzle', presso i nuovi spazi espositivi della Galerie Maison Naim in Via Mario de Fiori 5, nel cuore di Roma, aperta al pubblico da domani all'1 giugno. "Ho voluto mettere a confronto - spiega Rodic - gli immaginari di due artisti italiani, Camilla Ancilotto e Andrea Pacanowski, che, seppur assai distanti per linguaggio e risultati, si ritrovano vicini nella coscienza del frammento, della stratificazione, della densità estetica. Due visioni complesse che nascondono e svelano, coinvolgendo lo spettatore nel gioco ottico della rivelazione lenta, come una morbida messa a fuoco che cattura il cuore nascosto delle cose".

Le opere di Ancillotto sono puzzle pittorici dalle molteplici chiavi compositive: In pratica, girando singoli parallelepipedi, o altre forme geometriche, su una griglia chiusa, si completa una singola immagine o si mescolano assieme immagini diverse. Viene a crearsi un’interazione in cui il fruitore potrà cambiare l’ordine sequenziale e, soprattutto, entrare nel principio del pensiero originario, completando un’opera che chiede azioni manuali e libertà inventiva. Le immagini di riferimento sono prelievi da pittori storici o da antiche sculture che vengono plasmati attraverso metamorfosi e fusioni. Pacanowski crea invece puzzle fotografici che rompono diverse certezze su usi e abusi del digitale: per l'artista ogni scatto è un viaggio unico dal ritmo analogico, un’immersione lenta che richiede conoscenza tecnica, invenzione, ribaltamento di regole in apparenza immobili. L’immagine finale è il risultato di riprese, combinazioni, luci di scena e altri trucchi che l’autore ha affinato nel contesto della Moda, il suo luogo d’origine professionale, spazio ambiguo di erotismi lussuosi e perfezionismi ormai robotici.

La Galerie Maison Naim apre, dunque, le porte ad iniziative culturali per promuovere le arti visive attraverso la fusione trasversale di più artisti. A pochi passi da Piazza di Spagna, all’interno di un contesto originale ed insolito, l’imprenditore Massimo Naim, ha deciso di dar vita a un nuovo progetto molto ambizioso: realizzare una galleria d’arte con stile e sapore internazionale, posta un piano sotto la sua boutique hotel di lusso, Spagna Royal Suite e inserita nel circuito Le Rêve de Naim. L’apertura della mostra, nel pomeriggio/serata di oggi il vernissage, è anche l’occasione di presentare Chez Moi, il nuovo ristorante incastonato all’interno della Galerie Maison Naim, dove l’arte si fonde con l’alta cucina internazionale. L’obbiettivo di Massimo Naim è quello di creare un luogo insolito per una città come Roma dove poter ritrovare, nel medesimo contesto, arte contemporanea, piatti gourmet d’autore ispirati alla tradizione fusion e un hotel di lusso.

"E’ un progetto - spiega Naim - dedicato a un pubblico internazionale che apprezza l’arte contemporanea italiana e non, ama la buona cucina e l’estro. I piatti del bistrot interno Chez Moi sono il risultato di una attenta ricerca e intreccio tra gusto e presentazione. Il cibo è cultura, bellezza, eccellenza ed è in continua evoluzione, specchio delle più raffinate contaminazioni". Chez Moi propone una cucina fusion e sushi di altissimo livello; può ospitare un massimo di dodici persone. Non esiste un vero e proprio menù poiché lo chef prepara, di volta in volta, dodici portate ispirate alle opere d'arte esposte nella galleria.

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