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Arte: Plessi 'contamina' Caracalla con 'Il segreto del tempo'

17 giugno 2019 | 17.26
LETTURA: 4 minuti

(Foto Fabio Caricchia)
(Foto Fabio Caricchia)

Dodici videoinstallazioni 'contaminano' le Terme di Caracalla con la creatività innovativa e moderna di uno dei maestri della videoarte internazionale. Fabrizio Plessi porta tra i forni, le caldaie e i magazzini il suo progetto site-specific facendo dialogare in modo armonioso la sua arte con un nuovo settore dei sotterranei del Terme restaurato e aperto al pubblico in occasione della mostra 'Plessi a Caracalla. Il segreto del tempo'. L'esposizione curata da Alberto Fiz, inaugurata oggi e aperta al pubblico da domani al 29 settembre, tiene a 'battesimo' dunque una parte dei sotterranei fino ad oggi sconosciuta, i cui lavori di recupero sono durati un anno e costati 350mila euro.

Si tratta degli ambienti sottostanti il calidarium, ovvero l'area dove si trovavano i moltissimi forni e caldaie che davano acqua calda e vapore alle saune e fornivano il riscaldamento ad altri ambienti del complesso. "Per rendere possibile la visita - ha spiegato il soprintendente speciale di Roma Francesco Prosperetti - abbiamo rifatto innanzi tutto il piano di calpestio ed è stata realizzata l'impermeabilizzazione delle volte che sono state anche consolidate. Infine è stata recuperata la bocca di un forno dei tanti che circondavano il calidarium", ha sottolineato Prosperetti. Un lavoro che potrà essere ammirato grazie anche alle installazioni di Plessi che si fondano sugli elementi primari della sua creatività, il fuoco, l'acqua e il vento. Elementi che contribuiscono a rendere ancora più 'magico' l'incontro tra l'arte contemporanea e i reperti dell'antichità.

"Credo - ha aggiunto Prosperetti - che la parola più adatta per descrivere il rapporto tra i luoghi e le opere di Plessi sia 'contaminazione'", ha spiegato il soprintendente che ha sottolineato: "Il lavoro di Plessi aggiunge sentimento ed emozioni ad una visita che, già di per sé, sarebbe stata significativa. Solo attraverso queste installazioni è possibile capire la drammaticità di questi luoghi nei quali giorno e notte tantissimi schiavi lavoravano per tenere accesso l'altoforno che non si spegneva mai".

Le opere, accompagnate dalle musiche di Michael Nyman, recuperano aspetti dell'antichità romana 'plasmati' dalla mano di Plessi che reinterpreta le Terme, l’immagine dell’imperatore Caracalla, i mosaici, le colonne, le anfore, una tunica di marmo mossa dal vento. L'artista omaggia anche Giambattista Piranesi, l’autore che a metà del ‘700 ha contribuito alla riscoperta del paesaggio archeologico. "Ho voluto identificarmi con Caracalla - ha spiegato Plessi - mettendo in simbiosi il mio linguaggio con le rovine di 2mila anni fa. Per progettare il futuro dobbiamo sempre avere la memoria di ciò che è stato il nostro passato". Il futuro, infatti, per Plessi, "ha un cuore antico legato al passato. Non potrei mai immaginare un mio segno se non ci fossero dietro milioni e milioni di segni fatti nel mondo prima dei miei".

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