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Terremoto: dai ratti alle bisce, animali infestano edifici crollati nel modenese

18 luglio 2014 | 20.19
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Gli interventi di disinfestazione sono attuati nelle aree pubbliche e di proprietà dei Comuni, "Rimane quindi tanto da fare negli edifici e nei giardini privati" trascurati o abbandonati dopo i crolli, spiega l'Unione Comuni Modenesi Area Nord

(Infophoto)
(Infophoto)

Ratti, colombi, bisce, zanzare e altri insetti. Sono gli animali che trovano protezione e cibo negli spazi abbandonati degli edifici crollati a causa del terremoto del 2012. A porre l'attenzione alla proliferazione di questi animali nel territorio indebolito dai crolli è l'Unione Comuni Modenesi Area Nord (Ucman), che in accordo con il servizio veterinario dell'Ausl e con l'azienda di disinfestazione Gico Systems, già dalle prime fasi dell'emergenza sisma ha predisposto piani di controllo numerico delle varie popolazioni d'infestanti nei Comuni della Bassa.

Ma gli interventi, quali derattizzazioni, il piano colombi o il piano zanzare, sono però attuati nelle aree pubbliche e di proprietà dei comuni come scuole, strade, municipi, piazze e giardini pubblici. "Rimane quindi tanto da fare negli edifici e nei giardini privati" spiega l'Ucman, trascurati o abbandonati dopo i crolli. E gli animali in questione sono proprio quelli che ben si adattano ai locali fatiscenti, dove trovano cibo per alimentarsi e riparo per riprodursi.

"E' necessario quindi intervenire tutti, collaborando insieme e ad ampio raggio" rimarca l'Unione dei Comuni ricordando alcune pratiche da mettere in atto da parte dei privati. Si tratta, in pratica, di favorire la pulizia e la cura degli spazi, non abbandonare rifiuti e cibo per nessun motivo, potare le piante, collocare se necessario degli erogatori di esca topicida, ma anche di "rispettare le trappole collocate dalla ditta incaricata dall'Ucman poiché solamente se non alterate potranno svolgere al meglio il loro compito".

I Comuni, inoltre, hanno avviato una serie di sopralluoghi e verifiche di determinate situazioni critiche e mal gestite, che porteranno a dei solleciti ed in certi casi a delle imposizioni, affinché i privati cittadini proprietari di aree in stato di degrado, si occupino della buona tenuta dei loro edifici e dei giardini o cortili relativi. In questo modo, tra l'azione dei Comuni, dell'Unione Nord e la collaborazione dei privati nelle loro aree di proprietà, "si potrà favorire sia il rientro dei cittadini nei centri storici comuni, sia la maggiore vivibilità delle piazze".

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