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Sicilia

Dal primo al dolce, il carciofo è il re a Ramacca

04 aprile 2016 | 11.55
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Dal primo al dolce, il carciofo è il re a Ramacca

Dal primo al dolce. Tutto rigorosamente a base di carciofo. O meglio di Violetto Ramacchese, la pregiata qualità coltivata, da secoli, nelle campagne di Ramacca: è qui, in provincia di Catania, che dall’8 al 10 aprile prossimi, si celebrerà la 26esima edizione della Sagra del Carciofo. D’altronde il legame tra il paese in provincia di Catania e il suo prelibato ortaggio affonda le sue radici nella storia intrigante e millenaria della Sicilia; già quando l’isola era Trinacria, questo prezioso frutto della natura – noto un tempo per le sue qualità afrodisiache, e ora per quelle organolettiche e terapeutiche - non poteva mancare sulle tavole più raffinate.

E così per due fine settimana consecutivi a Ramacca si saluterà l’arrivo della primavera gustando piatti dal sapore unico come i fusilli con ricotta e carciofi, i paccheri al forno con carciofi e scamorza affumicata, il risotto alla crema di carciofo e zucca gialla, la frittata con carciofi e verdure, le salsicce al cuore di carciofo e persino il dolce alla crema di carciofo. Ma non solo. Raggiungere il paese costituirà una buona occasione per assaggiare anche il famoso pane di Ramacca e altre specialità culinarie che trasformeranno il centro storico in una sorta di grande vetrina gastronomica: dalle arance rosse di Sicilia all’olio di oliva, dai formaggi al miele fino al vino e al famoso pane locale.

Non mancheranno i momenti che esalteranno la cultura, le tradizioni popolari e le capacità artigianali e artistiche di questo territorio: curioso crocevia di dialetti, abitudini e tradizioni provenienti da ogni parte della Sicilia, Ramacca racchiude nella propria cucina e nelle proprie usanze tutte quelle culture e tradizioni che sono via via andate approdando da queste parti nel corso dei secoli; non a caso è noto in tutta l’isola come il “paese dei forestieri” per l’ospitalità dei suoi abitanti, pronti anche quest’anno a proiettare i visitatori in un mondo accogliente e familiare, in una dimensione dentro cui poter riscoprire le antiche tradizioni di una civiltà contadina rimasta intatta nei sapori, nei colori e negli odori.

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