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Di Maio in Slovenia: "Dal 15 giugno confini aperti"

06 giugno 2020 | 09.59
LETTURA: 4 minuti

Incontro a Lubiana con il ministro degli Esteri sloveno Anze Logar: "Dobbiamo permettere ai turisti stranieri di arrivare in Italia. Quindi evitare blocchi e discriminazioni"

Facebook /Luigi Di Maio
Facebook /Luigi Di Maio

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è atterrato a Lubiana, in Slovenia, come annuncia lui stesso con un post su Facebook. Qui l'incontro con il ministro degli Esteri Anze Logar. ''Durante questa emergenza con la Slovenia abbiamo mantenuto stretti contatti e portato avanti una leale collaborazione. Oggi parleremo di flussi turistici, così come accaduto ieri in Germania'', ha spiegato Di Maio. ''Stiamo entrando nel pieno della stagione estiva e per dare lavoro e ossigeno ai nostri imprenditori, artigiani, albergatori, ristoratori, negozianti dobbiamo permettere ai turisti stranieri di arrivare in Italia. Quindi evitare blocchi e discriminazioni'', ha aggiunto. "E' un bene - ha sottolineato ancora il ministro - che il tema economico sia entrato per tutti nel dibattito politico. Chiedo solo una cosa: sì al dialogo, no alle polemiche". ''Non è questo il momento'', ha ribadito Di Maio. ''Lavoriamo e rimaniamo concentrati, diamo soluzioni e risposte concrete agli italiani'', ha aggiunto sul post.

"Siamo ottimisti e possiamo già avere l'obiettivo del 15 giugno come data per la riapertura dei confini con l'Italia". E' quanto ha detto il ministro sloveno Logar, durante la conferenza stampa congiunta con Di Maio. "Ringrazio il collega Logar per l'ottimismo che mi ha trasmesso e rassicurato in ottica del 15 giugno", ha risposto il ministro italiano.

"Questo ottimismo sloveno in vista del 15 giugno è molto importante per tanti nostri concittadini italiani perché aiuterà sicuramente l'industria turistica e le nostre reciproche comunità che sono sui nostri territori", ha detto ancora il ministro Di Maio ricordato che il 15 giugno è anche la data in cui "la Germania ci ha dato garanzie di riapertura". Il 15 giugno, ha poi aggiunto, sia una data di riferimento ''a livello europeo'', una data dalla quale ripartire riaprendo i confini. ''Tutti quanti a livello europeo guardano al 15 giugno come data'' dalla quale ripartire, ha detto Di Maio citando l'esempio della Germania e della Francia, così come anche della Svizzera. ''Anche con l'Austria stiano guardando al 15 giugno come una data che possa riguardare l'Italia come nazione nella sua interezza'', ha aggiunto.

"Da parte italiana ci impegnamo a mantenere la massima trasparenza su tutti i dati epidemiologici, sui quali già esiste uno stretto collegamento tra i nostri rispetti ministeri della salute", ha poi aggiunto.

Il ministro ha quindi ribadito che, per quanto riguarda la ripresa dei flussi turistici "intese tra gruppi di paesi con parametri ad hoc non sono una soluzione appropriata a livello europeo e stiamo lavorando perché ci siano regole uniformi" per "garantire in Europa viaggi sicuri" in linea con il pacchetto turismo e mobilità approvato dalla Commissione

''La trattativa in corso sul Recovery Fund è una trattativa sul futuro dell'Unione europea'', ha dichiarato ancora il ministro degli Esteri nel corso della conferenza stampa congiunta a Lubiana con il capo della diplomazia slovena Logar, affermando che ''il futuro della Ue si sta scrivendo in questi giorni. L'Italia, la Slovenia e i Paesi che per primi hanno spinto verso una soluzione ambiziosa sono quelli che stanno scrivendo questo futuro. Viviamo questo momento con il massimo dell'attenzione e senza sottovalutarlo''. Sul rilancio dell'economia europea dopo l'emergenza sanitaria, Di Maio ha parlato di ''forte sintonia con i nostri amici sloveni, che hanno sostenuto a Bruxelles il nostro piano ambizioso per il rilancio dell'economia, ma come noi sono consapevoli dell'esigenza di ridurre il più possibile la tempistica di esecuzione del recovery fund e di semplificare la procedura per la sua attuazione''. Di Maio ha insistito sul fatto che ''i tempi sono fondamentali''.

Il ministro degli Esteri italiano si è quindi impegnato a lavorare per garantire un riconoscimento della minoranza slovena in Parlamento. Nel corso della conferenza stampa, Di Maio ha parlato di un ''proficuo scambio di vedute con il ministro sulla salute delle nostre rispettive minoranze, che rappresentano una significativa risorsa per le nostre relazioni bilaterali''. Quindi, Di Maio ha detto che ''in vista di quella che sarà una riforma elettorale in Italia che il parlamento affronterà, come ministro degli Affari esteri garantiremo un pieno confronto con le associazioni che rappresentano la comunità slovena in Italia''. L'obiettivo è quello di ''affrontare il tema della presenza della comunità slovena in Parlamento, che ha rappresentato un arricchimento fondamentale del nostro patrimonio legislativo italiano'', ha dichiarato.

L'Italia inoltre si impegna a resistituire il ''Narodni Dom alla minoranza slovena entro il 13 luglio, quando ricorre il centenario dell'incendio'' del 1920 e quando si terrà una cerimonia alla presenza dei due capi di Stato. ''Non credo che su questo impegno ci sarà un problema di volontà politica'', ha aggiunto Di Maio, affermando che ''c'è un unanime consenso rispetto alla volontà di onorare gli impegni presi. La leggenda sul fatto che le leggi richiedano molto tempo in Italia per essere approvate viene sfatata ogni qual volta c'è la volontà politica di approvarle subito''.

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