cerca CERCA
Venerdì 26 Aprile 2024
Aggiornato: 17:51
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Difesa, Libro Bianco: "Stabilità del Mediterraneo obiettivo prioritario per l'Italia"

20 aprile 2015 | 16.44
LETTURA: 6 minuti

"Preoccupa l'evoluzione del terrorismo". Il documento, in possesso dell'Adnkronos, sarà presentato oggi a Mattarella nel corso del Consiglio Supremo di Difesa

Difesa, Libro Bianco:

La Difesa italiana guarderà sempre più al Mediterraneo. "La zona euro-mediterranea rappresenta la principale area d'intervento nazionale" e un elevato grado di stabilità e di sviluppo democratico nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo "costituisce un obiettivo prioritario per il nostro Paese". E' quanto si legge nel Libro Bianco della Difesa, il documento di pianificazione strategica, in possesso dell'Adnkronos, che sarà presentato domani al presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso del Consiglio Supremo di Difesa.

La "progressiva riduzione dello sforzo nazionale in molte grandi operazioni che hanno caratterizzato il decennio passato" offrirà l'opportunità "di individuare un nuovo bilanciamento" nel dislocamento delle forze, "a migliore supporto delle politiche di sicurezza della regione euro-mediterranea". La Difesa, si legge nel documento, "continuerà a verificare regolarmente come meglio adeguare i propri livelli di preparazione e prontezza per adattarsi alle sfide e alle opportunità presentate dalle trasformazioni strategiche in atto nella nostra area regionale. Al fine di consentire una più efficace opera d'indirizzo politico, di assegnazione delle risorse e di monitorizzazione dei risultati, la Difesa implementerà un nuovo sistema di gestione dei livelli di prontezza e preparazione delle forze".

Se è vero infatti che "la regione euro-atlantica rappresenta il fulcro degli interessi nazionali e, in quanto tale, la sua sicurezza costituisce la priorità assoluta del Paese", per quanto riguarda l'area del Mediterraneo "la prossimità geografica e la diretta influenza sull'Italia degli eventi che in tale zona si sviluppano, non consentono di ignorare l'evoluzione di varie situazioni di crisi e di stato di conflitto che sono presenti nell'area. Queste situazioni, se non adeguatamente affrontate e composte, potrebbero ulteriormente compromettere il già fragile contesto di sicurezza regionale".

In quest'ottica c'è quindi "un interesse vitale nazionale a operare affinché la regione euro-mediterranea possa evolvere verso una situazione di maggiore stabilità, progresso economico e rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo, nel cui ambito il processo di competizione democratica possa sostituire quello della contrapposizione conflittuale".

L'attuale situazione, tuttavia, "evidenzia come lo stato delle cose sia ancora lontano dalla condizione desiderata e come sia necessario per il Paese assumere maggiori responsabilità e un ruolo di partecipante attivo allo sforzo della comunità internazionale per risolvere tali situazioni di crisi".

La Difesa, prosegue la bozza più aggiornata del Libro Bianco che domani sarà presentato al Capo dello Stato, "concorrerà allo sviluppo delle politiche del Governo tese a garantire quest'obiettivo con un'azione mirata di cooperazione militare con tutti i Paesi dell'area, ricercando ulteriori e più profonde collaborazioni per costruire un contesto di sicurezza più ampio e stabile nel tempo".

"Qualora specifiche circostanze lo richiedano", la Difesa deve essere pronta "ad assumersi dirette responsabilità in risposta a situazioni di crisi ed essere preparata ad interventi di pacificazione e stabilizzazione deliberati dalla comunità internazionale".

"In taluni casi, l'Italia potrà anche assumere l'onere di guidare, in qualità di Nazione leader, tali operazioni, in particolare in quelle aree ove la conoscenza diretta delle situazioni è maggiore per vicinanza storica, sociale o culturale".

Per l'Italia non è comunque possibile "disgiungere la sicurezza della regione euro-mediterranea da quella euro-atlantica, essendo ambedue elementi essenziali e complementari della cornice di sicurezza e difesa nazionale". Proprio nella regione Euro-mediterranea "si assiste all'indebolimento delle strutture statali tradizionali e al perseguimento di modelli sociali e culturali alternativi a quello democratico. In tempi recenti, questo fenomeno si è acuito per l'affermarsi di gruppi in grado di prendere il controllo d'intere aree sulle quali esercitare un potere civile, militare, economico e giudiziario. La globalizzazione dell'informazione, peraltro, permette a questi gruppi di esportare con successo il proprio modello, con il risultato di diffondere rapidamente il loro credo e di replicarsi anche a rilevante distanza geografica".

Quello che serve, soprattutto in un periodo di ristrettezze di risorse, è "un rigoroso realismo nella definizione delle priorità e nella scelta degli strumenti d'intervento. Ogni differente scelta che facesse deflettere verso un approccio 'non realista' al problemi della sicurezza internazionale si tramuterebbe - ammonisce il Libro Bianco della Difesa -- in un forte dispendio di risorse e in una tutela degli interessi nazionali molto meno che ottimale".

Il Libro Bianco "delinea nuovi e realistici obiettivi per la sicurezza internazionale e la difesa, che orienteranno in modo innovativo l'azione del Dicastero e favoriranno l'integrazione delle risorse potenzialmente esprimibili da tutti gli attori istituzionali". Con una ragionevole certezza all'orizzonte: "La tendenza ad una diffusa instabilità appare certamente destinata a permanere quanto meno nel futuro prossimo".

Di fronte ad una situazione di crescente instabilità e insicurezza internazionale, "vi è oggi per l'Italia un grande bisogno di affrontare con razionalità, metodo e lungimiranza il problema della sicurezza e della difesa del Paese, non limitandosi alla pur doverosa gestione degli eventi improvvisi, ma sviluppando una strategia più ampia e onnicomprensiva che coinvolga anche tutte le capacità esprimibili dalla nostra società. La difesa dello Stato, infatti, non può e non deve limitarsi esclusivamente all'azione, comunque indispensabile, svolta dalle Forze armate nel proprio ambito di competenza. Deve costituire un unicum ove ogni segmento della società, in funzione delle proprie attitudini e capacità, concorre alla creazione di quella ampia e coordinata cornice di sicurezza che è reale garanzia di libertà per il nostro Paese".

"Modernizzazione ancora non adeguata" - Nel Libro Bianco della Difesa si legge che la trasformazione della Difesa italiana "in un sistema che unisca caratteristiche di efficacia operativa ed efficienza dei processi, in un'ottica di economicità complessiva, richiede, per il suo successo, efficaci procedure di funzionamento. L'approfondita indagine condotta ha permesso di verificare come la riduzione quantitativa e la professionalizzazione dello Strumento militare, compiute negli ultimi venti anni, non siano state accompagnate da una parallela modernizzazione e un adeguamento dei meccanismi di funzionamento interno della Difesa".

"Terrorismo, preoccupa evoluzione del fenomeno" - L'evoluzione del terrorismo, si legge nel Libro Bianco della Difesa, "da una configurazione tesa esclusivamente a minare la solidità di istituzioni esistenti ad una che prevede la loro piena e ufficiale sostituzione è particolarmente preoccupante".

Il terrorismo, "potendo contare su basi d'appoggio di tipo statuale sia pure non riconosciute dalla comunità internazionale, evolve dalla condizione in cui necessitava comunque di occultarsi e nascondersi ad una in cui sfida apertamente le istituzioni e gli equilibri locali, regionali e globali", si legge nel documento.

La tendenza ad una diffusa instabilità "appare certamente destinata a permanere quanto meno nel futuro prossimo. Le dinamiche che la caratterizzano, al contrario, sembrano divenire sempre più violente e sempre meno confinate nei luoghi ove esse si generano. Fenomeni quali quelli del Califfato, di al-Qaeda e la destabilizzazione di regioni importanti del nostro vicinato per motivi sociali, economici, sanitari, fideistici o di più tradizionale politica di potenza, ci impongono di guardare a tali eventi con preoccupazione".

In diverse aree di crisi, rileva il Libro Bianco, "profondi sconvolgimenti economici, politici e sociali hanno generato nuovi e violenti fenomeni criminali, sanguinose guerre civili e il radicamento del terrorismo transnazionale, che vede nell'immigrazione clandestina e nel proselitismo militante potenziali strumenti di diffusione anche in Europa".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza