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Trump alla Casa Bianca da Obama: "Ascolterò i consigli di Barack"

10 novembre 2016 | 17.21
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Barack Obama e Donald Trump alla Casa Bianca (AFP PHOTO) - (AFP PHOTO)
Barack Obama e Donald Trump alla Casa Bianca (AFP PHOTO) - (AFP PHOTO)

Il presidente uscente Barack Obama ha ricevuto oggi il presidente eletto Donald Trump, "per aggiornarlo sui piani per la transizione ai quali il suo team ha lavorato per quasi un anno". L'incontro, durato un'ora e mezza e annunciato da Obama subito dopo la vittoria del tycoon, segna l'inizio del processo di transizione fra le due presidenze che durerà fino all'insediamento di Trump il 20 gennaio.

"Faremo di tutto per aiutarla e per farla sentire il benvenuto" ha detto Obama rivolgendosi al neoeletto, al termine del loro primo incontro. Il presidente uscente ha detto di avere avuto un'eccellente conversazione con Trump: secondo quanto riferito, i due hanno parlato di politica estera e di politica interna.

"Trump vuole lavorare con il mio team sui tanti temi che questo grande Paese deve affrontare e credo che sia importante per tutti noi, a prescindere dal partito e dalle preferenze politiche, riunirci e lavorare insieme per affrontare le sfide che abbiamo davanti" ha aggiunto il presidente Obama. "Allo stesso tempo - ha detto - Michelle ha avuto la possibilità di accogliere la prossima First Lady, vogliamo far sì che si sentano benvenuti in vista di questa transizione".

Trump ha poi espresso "rispetto per il presidente", con il quale ha parlato di cose meravigliose e di alcune cose difficili e ha detto di voler ascoltare i suoi consigli. Alla domanda se in futuro si farà consigliare da lui, ha risposto: "Obama è un'ottima persona".

"Abbiamo parlato di tante situazioni alcune positive, altre più difficili, e non vedo l'ora di avere altre conversazioni" ha aggiunto Trump.

Intanto, se l'attenzione di tutti andrà in primo luogo ai nomi che il neo-presidente sceglierà per gli incarichi di rilievo della sua amministrazione, il processo di transizione per diventare il presidente della prima potenza mondiale va ben oltre ed è scandito da una serie di consuetudini, che riguardano anche i dettagli più pratici e minuti.

Assistito dal suo team per la transizione, che è guidato dal governatore del New Jersey Chris Christie, Trump dovrà prepararsi a individuare i nomi per riempire almeno 4mila posti di nomina politica, mille dei quali avranno bisogno dell'approvazione del Senato. Secondo l'organizzazione no profit Center for Presidential Transition (CPT), che ha già lavorato co i team della Clinton e di Trump, l'ideale è che entro Thanksgiving (il 24 novembre) Trump abbia già scelto i principali 50 nomi, con i membri del gabinetto e il suo capo dello staff.

Entro la fine di dicembre vanno inoltre inviati al Senato i nomi da confermare, in modo da sveltire i tempi. Malgrado la maggioranza repubblicana in tutte e due le Camere, Trump dovrà stabilire un buon rapporto con il Congresso per garantire l'approvazione delle nomine e il sostegno alle prime misure che vorrà prendere da presidente. In questo potranno essere d'aiuto le buone relazioni coltivate dal suo vice, Mike Pence.

Come futuro comandante in capo delle Forze Armate, Trump dovrà anche prendere confidenza con i principali dossier di politica estera e sicurezza. Durante la campagna elettorale, come è d'uso, i candidati hanno ricevuto dei briefing dei servizi, ma ora questi saranno giornalieri e molto più approfonditi. Ci si aspetta anche che Trump e il suo team sulla sicurezza partecipino ad una "esercitazione cigno nero" per simulare la gestione di una grave emergenza.

Obama, che ha garantito una pacifica transizione, rispetterà sicuramente la tradizione d'invitare alla Casa Bianca tutta la famiglia Trump. Michelle porterà Melania a fare un giro della sua futura casa, mentre Barack avrà un colloquio privato con Donald.

L'incontro servirà anche a preparare il trasloco del 20 gennaio, quando in sole cinque ore la Casa Bianca di Obama si trasformerà in quella di Trump, in una sorta di balletto organizzato nei minimi particolari. Sarà il primo grande test per lo staff che Trump avrà scelto per assisterlo nella White House: in passato la futura first lady si è sempre occupata dei dettagli del trasloco con il personale della Casa Bianca. Trump potrà anche decidere di cambiare la decorazione dello Studio Ovale.

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