Assegno unico, quando arriva a ottobre: le date e a chi spetta

Il pagamento della prima rata del beneficio avviene, come di consueto, nell'ultima settimana del mese successivo a quello della presentazione della domanda

Sede Inps (Fotogramma/Ipa)
Sede Inps (Fotogramma/Ipa)
13 ottobre 2025 | 12.06
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Anche a ottobre l'Inps pagherà l'assegno unico e universale, il sostegno economico per le famiglie con figli. Ecco quando arriverà. Le prestazioni attualmente erogate, che non hanno subito variazioni, si legge sul loro sito, saranno accreditate tra il 20 e il 21 ottobre. Il pagamento della prima rata del beneficio avviene, come di consueto, nell'ultima settimana del mese successivo a quello della presentazione della domanda.

Cos'è l'assegno unico e universale

L’assegno unico e universale è un sostegno economico per le famiglie con figli a carico, attribuito per ogni figlio, fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili.

Alle famiglie che al momento della domanda siano in possesso di Isee valido, si legge sul sito dell'Inps, l'assegno è corrisposto in base alla corrispondente fascia Isee. L'importo, commisurato al valore dell’Isee, è corrisposto con decorrenza retroattiva con tutti gli arretrati, anche a coloro che al momento della presentazione della domanda non siano in possesso di Isee, ma per i quali l’Isee sia successivamente attestato entro il 30 giugno.L'assegno unico per i figli a carico, poiché è una misura universale, può essere richiesto anche in assenza di Isee o con Isee superiore alla soglia di 45.939,56 euro. In tal caso, saranno corrisposti gli importi minimi previsti dalla normativa.

Quanto spetta

L’importo dell'assegno viene determinato in base all'Isee eventualmente presentato del nucleo familiare del figlio beneficiario, tenuto conto dell’età dei figli a carico e di numerosi altri elementi. In particolare, è prevista: una quota variabile progressiva (da un massimo di 201 euro per ciascun figlio minore con Isee fino a 17.227,33 euro a un minimo di 57,5 euro per ciascun figlio minore in assenza di Isee o con Isee pari o superiore a 45.939,56 euro). Gli importi dovuti per ciascun figlio possono essere maggiorati nelle ipotesi di: nuclei numerosi (per i figli successivi al secondo); madri di età inferiore a 21 anni; nuclei con quattro o più figli, genitori entrambi titolari di reddito da lavoro; figli affetti da disabilità; figli di età inferiore a un anno; figli di età compresa tra 1 e 3 anni per nuclei con tre o più figli e ISEE fino a 45.939,56 euro e una quota a titolo di maggiorazione per compensare l’eventuale perdita economica subita dal nucleo familiare.

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