Rottamazione quater, scadenza in arrivo: con la tolleranza si paga fino al 9 dicembre

Rottamazione quater verso la scadenza del 1° dicembre. Per effetto della tolleranza di cinque giorni, saranno considerati validi i pagamenti fino al 9 dicembre. Chi tarda ulteriormente decade e, ad oggi, resta fuori dal perimetro della nuova definizione agevolata in arrivo dal 2026.

Rottamazione quater, scadenza in arrivo: con la tolleranza si paga fino al 9 dicembre
01 dicembre 2025 | 11.29
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La rottamazione quater si avvicina all'ultima scadenza del 2025.

Il 1° dicembre è fissato il termine ultimo per pagare la decima rata, seconda per i riammessi. Per effetto della tolleranza di cinque giorni, il termine ultimo per il versamento slitta al 9 dicembre.

Ad essere chiamati alla cassa sono tutti coloro che hanno un piano di definizione agevolata in corso e coloro che sono stati riammessi, presentando domanda entro lo scorso mese di aprile.

Non cambiano le modalità di versamento: dai servizi online dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, fino ai canali offline offerti da banche e altri istituti, quel che conta è non saltare l’appuntamento: in caso di decadenza ripartono le ordinarie attività di recupero.

Rottamazione quater, la scadenza di dicembre è doppia

È un termine mobile quello della rottamazione, ancor più per la rata dovuta originariamente entro il 30 novembre.

L’appuntamento in calendario cade di domenica ed è automaticamente differito a lunedì 1° dicembre, ma è il termine di tolleranza a rendere più fluida la scadenza.

La rottamazione quater preserva l’extra time di cinque giorni: chi non paga entro la data ordinaria, può rimettersi in regola versando l’importo dovuto anche successivamente, a patto di non superare per l’appunto il termine aggiuntivo concesso.

La data ultima quindi slitta al 9 dicembre, anche alla luce delle festività che caratterizzano il mese.

Superato il tempo massimo a disposizione però non sono previste vie alternative: il mancato versamento delle somme dovute per la rottamazione quater comporta la decadenza automatica dai benefici.

Decadenza dalla rottamazione quater, l’AdER riparte con le ordinarie attività

La decadenza per mancato pagamento della rata di dicembre comporta l'immediato riavvio delle ordinarie attività di riscossione e il ripristino integrale del debito.

Lo stralcio di sanzioni, interessi e aggio di riscossione sul debito accumulato viene meno. Il valore dovuto torna quindi al suo importo originario, "gonfiato" da sanzioni e interessi.

Le somme già versate (a partire dal 2023) non vengono restituite, ma sono trattenute dall’Agenzia delle Entrate Riscossione e considerate solo a titolo di acconto sul debito integrale.

L'AdER potrà inoltre riprendere tutte le attività di recupero che erano state sospese grazie all'adesione alla rottamazione, ossia pignoramenti, fermi amministrativi e ipoteche.

Per i titolari di partita IVA, la decadenza ha un doppio impatto: il contribuente non è più considerato in regola con gli obblighi contributivi.

Il DURC con esito positivo, rilasciato dopo l'adesione alla rottamazione Quater, torna ad essere negativo e tutti i documenti già rilasciati vengono annullati in modo automatico e con effetto retroattivo. Questo ha conseguenze negative sulla partecipazione a gare d’appalto o sulla possibilità di ricevere pagamenti dalla Pubblica Amministrazione.

Nessuna chance con la rottamazione quinquies

Allo stato attuale, la decadenza dalla rottamazione quater per omesso pagamento della rata di dicembre non prevede via d’uscita.

La rottamazione quinquies in arrivo nel 2026 esclude chi è in regola con i pagamenti della definizione agevolata in corso al 30 settembre. In sostanza quindi, chi decade dopo questa data non potrà accedervi.

Il tutto a patto che non vi siano modifiche nel corso dell’iter che porterà all’approvazione della Legge di Bilancio 2026: l’estensione della nuova pace fiscale è uno dei punti in discussione, sul quale però mancano al momento elementi di certezza.

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