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Estate: gli esperti, stagione nera per malattie gastroenteriche

27 giugno 2014 | 11.34
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Estate: gli esperti, stagione nera per malattie gastroenteriche

(Adnkronos Salute) - Estate stagione nera per chi soffre di malattie gastroenteriche. A fare il punto su queste patologie sono reumatologi e gastroenterologi riuniti oggi e domani a Roma per il I Congresso della Società italiana di gastroreumatologia, con un focus sull'andamento stagionale di queste patologie. Malattie diverse, ma accomunate da un analogo meccanismo infiammatorio.

Sebbene non si sia ancora arrivati a conclusioni definitive, da studi osservazionali risulterebbe che alcune di queste malattie presentino riacutizzazioni in particolari momenti dell'anno e a seconda dell'area geografica. Nel nostro Paese, per esempio, "è stato dimostrato un peggioramento nelle stagioni calde per le malattie infiammatorie croniche intestinali, soprattutto per il morbo di Crohn. Con l'inizio della bella stagione peggiorano i pazienti in Cina, Spagna e Slovacchia, in autunno e primavera in Grecia, in autunno e inverno in Gran Bretagna".

"L'ipotesi più accreditata è che i picchi di riacutizzazione siano correlati alla maggiore incidenza di infezioni intestinali frequenti in estate - spiega Vincenzo Bruzzese, presidente della Sigr - ma il sole ha anche un effetto protettivo, determinando la produzione cutanea della vitamina D. Questa ha un ruolo nel prevenire l'insorgenza dell'artrite reumatoide e di altre malattie autoimmuni. L'esposizione al sole durante l'estate determina un aumento della concentrazione ematica di vitamina D la cui carenza, molto diffusa in tutti i Paesi, anche quelli industrializzati, comporta un maggiore innesco di malattie autoimmuni, quali l'artrite reumatoide. Un'esposizione al sole durante l'estate può ridurre il rischio di contrarre la malattia".

"Laddove il picco di peggioramenti delle malattie intestinali croniche infiammatorie corrisponde alle stagioni fredde, è stata ipotizzata un'associazione con l'aumento delle infezioni delle vie respiratorie e il conseguente consumo di antibiotici e antinfiammatori che tipicamente rappresentano fattori peggiorativi nei sintomi di queste patologie", prosegue Roberto Lorenzetti, specialista in gastroenterologia all'ospedale Nuovo Regina Margherita di Roma.

Le malattie gastroreumatologiche come artrite reumatoide, spondiloartriti, malattie infiammatorie croniche intestinali hanno origine da un mosaico estremamente complesso di fattori: la predisposizione genetica, l'incontro tra un agente esterno ancora sconosciuto e le cellule del sistema immunitario che attivano i linfociti e il rilascio di molecole proinfiammatorie come il Tnf-alfa (Tumor Necrosis Factor). Si tratta di una citochina che in quantità normali attiva le difese dell'organismo, ma se prodotta in quantità eccessive è in grado di aggredire e danneggiare le articolazioni, la cute e l'apparato gastroenterico. Il Tnf quindi "è sempre presente in questo tipo di malattie e a sua volta induce l'espressione di altre sostanze infiammatorie come le interleuchine 1 e 6 responsabili della pesante sintomatologia", concludono gli esperti.

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