Ethiad conferma di avere inviato la lettera ad Alitalia con la replica alla risposta della compagnia italiana sulle condizioni poste per l'alleanza. Lo dicono fonti della compagnia all'Adnkronos. Secondo fonti vicine al dossier, presumibilmente dovrebbe esserci stato un passaggio formale al cda di Etihad prima dell'invio della lettera, che indicherebbe le condizioni per raggiungere l'accordo.
Poco prima era stato lo stesso ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi ad annunciarlo. "L'amministratore delegato di Alitalia, Del Torchio mi ha comunicato - ha detto Lupi - che Etihad ha mandato una lettera in cui ha risposto alle osservazioni della nostra compagnia di bandiera, per cui in questo momento credo che Alitalia stia valutando i contenuti della proposta di Etihad che Del Torchio presenterà agli azionisti, agli stakeholder e al governo". A questo punto "lo stato della trattativa sta avanzando e crediamo che l'alleanza Alitalia-Etihad sia una buona alleanza per rilanciare il trasporto aereo in Italia e la nostra compagnia di bandiera".
"L'alleanza con Etihad è la miglior risposta a Berlusconi che ha proposto il licenziamento di novemila persone in Alitalia" ha detto il ministro delle Infrastrutture. La replica di Lupi alle osservazioni dell'ex premier Berlusconi in merito all'eccessivo numero di dipendenti nella compagnia di bandiera italiana. "Non so se Berlusconi ha perso l'idea di fare l'imprenditore, ma la sua è una proposta impensabile", ha proseguito Lupi.
Quanto alla liberalizzazione di Linate e alla polemica in corso con il governatore lombardo Roberto Maroni, "con lui stiamo lavorando mondo bene da undici mesi su una possibilità che Expo sia non solo un sogno, ma una realtà. Maroni sa molto bene che una delle richieste che sono arrivate al governo è quella di permettere che anche il sistema aeroportuale lombardo possa essere messo in condizioni di accogliere i tantissimi vettori che speriamo possano arrivare in Italia. E' su questo che stiamo lavorando e non ho bisogno di far polemiche con Maroni". "Stiamo lavorando sul decreto per Linate insieme ai nostri interlocutori istituzionali -ha aggiunto il ministro- proprio per verificare a quali condizioni si possa raggiungere questo obiettivo per Expo. Se poi il problema è un altro lo si affronti. Nel piano nazionale degli aeroporti il governo ha detto con molta chiarezza che Malpensa è un aeroporto strategico per l'Italia. Si vuole chiudere Linate? Lo si dica. Io sono perché Linate rimanga aperto. Quando affronteremo poi il piano industriale che Etihad ha presentato e la questione del rilancio del sistema aeroportuale nazionale allora si affronterà anche la questione di Linate".
Alitalia, intanto, va avanti con il suo piano industriale 'stand alone' puntando a un ulteriore giro di vite sul taglio dei costi. L'ex compagnia di bandiera italiana alza, infatti, il target dei risparmi, puntando a recuperare altri 100 milioni di euro rispetto alla previsione del business plan, che quantificava i risparmi complessivi in circa 290 milioni di euro l'anno, di cui 128 milioni complessivi di interventi sul costo del lavoro. Una voce, questa, che non sarebbe ora interessata da nuove misure nell'ambito dell'ulteriore contenimento dei costi. Insomma, l'obiettivo è arrivare a quota 400 milioni annui.
Sul nodo dei 48 milioni mancanti di risparmi sul costo del lavoro, la situazione non è cambiata rispetto a due mesi fa. La linea dei sindacati, infatti, è stata ampiamente ribadita: nessuna disponibilità a nuovi sacrifici senza una chiara prospettiva di un piano di rilancio con il nuovo partner, cioè Etihad. ''L'azienda ci ha chiesto - ha detto il segretario nazionale della Uiltrasporti, Marco Veneziani - un ulteriore fortissimo impegno sul fronte dei risparmi sul costo del lavoro quantificati in 48 milioni di euro''. Richiesta alla quale i sindacati oppongono un secco no.
