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Europee: arriva il decalogo per farsi eleggere senza partito

21 aprile 2014 | 15.33
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Volete farvi eleggere al Parlamento Europeo ma non avete alcuna ideologia e non avete alcuna voglia di frequentare corridoi di partito e stanze del potere? Tranquilli, in un paio di mesi è possibile centrare l'obiettivo grazie ad alcune precise strategie di marketing elettorale. E' quanto si legge in un libro appena uscito per la Armando Curcio Editori, ''Il marketing politico nelle campagne elettorali'', libro scritto dal politologo e blogger Enrico Serra che analizza l'incredibile campagna elettorale di Tiziano Motti, europarlamentare di Reggio Emilia eletto a Strasburgo nel 2009 per l'Udc con una sola grande passione: quella per il rock e per Vasco Rossi che lo porterà il prossimo 30 aprile a far uscire il suo primo disco ''Siamo tutti assolti''.

Nel libro Motti ammette di essersi presentato alle elezioni europee completamente privo di ideologia politica e di aver addirittura chiesto via mail ad alcuni associati a una newsletter di indicargli in quale partito lo vedevano collocato. ''Davo per scontato che il mio look e le mie frequentazioni avrebbero portato a un esito che mi collocava idealmente nel centrodestra'', spiega nel libro in cui sostiene di aver ottenuto la sua candidatura ed essersi riuscito a farsi eleggere senza avere consulenze di esperti del settore o di marketing, senza avere rapporti con colleghi di partito (da cui, anzi, era mal sopportato) di essersi prima presentato da Berlusconi per Forza Italia e poi, rifiutato, di essersi rivolto all'Udc.

Inoltre, per arrivare al target che aveva stabilito fondamentale per la sua elezione, ha avviato la formula delle serate-concerto in campagna elettorale in cui teneva dei concerti: ''Adeguavo la mia comunicazione agli imprevisti con cui mi trovato ad avere a che fare di serata in serata: applausi, fischi, lancio di ghiaccio dai bicchieri, urla e frasi di ogni genere. Quando si rese opportuno o necessario arrivare anche a usare un linguaggio e una gestualità particolarmente forti e certamente poco consueti per un candidato politico, per esempio, dito indice mostrato ai provocatori''. E non a caso in un'intervista del 2009, Motti, alla domanda su chi sia un buon comunicatore, rispose che ''Matteo Renzi ha padronanza del marketing e sa sfruttare a proprio vantaggio siti comunicativi innovativi''. Nel libro Motti elenca una sorta di decalogo di strategie di marketing denominate in modo stravagante: la regola del coccodrillo giallo (che impone al candidato di non usare mai il ''non''), della rana cotta (pianificare una serie di azioni apparentemente casuali ma ben studiate), del camice bianco (l'importanza dell'abbigliamento da usare in campagna elettorale), del campanile (far leva sul senso di appartenenza), della quantità e dell'informazione non richiesta, per fare degli esempi, ritenute decisive per ottenere successo alle elezioni.

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