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Eurotech, ceo: "Digitalizzare per evitare recessione"

30 dicembre 2018 | 16.57
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Roberto Siagri, ceo Eurotech
Roberto Siagri, ceo Eurotech

"Fa piacere, ma in fondo ce l'aspettavamo, è il ritorno sui nostri investimenti". Roberto Siagri non è particolarmente stupito dal risultato della sua Eurotech, la società dell'hi-tech che ha guadagnato di più sulla Borsa di Milano nel 2018, mettendo a segno un rialzo del 143% in un anno in cui il Ftse Mib ha perso il 16%. "Prima o poi - dice l'amministratore delegato in un'intervista all'Adnkronos - sarebbe successo, perché il tema della digitalizzazione dei processi e dell'industria 4.0 è maturo, almeno a livello globale". Un po' meno in Italia, dove, osserva Siagri, "c'è ancora troppa diffidenza: l'industria per anni non ha capito che il digitale riguarda tutti, che deve entrare nei prodotti e nelle fabbriche".

Eurotech, che registra all'estero l'85% dei suoi ricavi, per lo più negli Stati Uniti e in Giappone, produce computer in miniatura e dispositivi intelligenti per le imprese. E' specializzata nell'Internet of Things, nei servizi cloud e nell'intelligenza artificiale. Di recente, ad esempio, ha realizzato piccoli computer di bordo per le Ferrovie tedesche, che volevano monitorare costantemente lo stato dei loro locomotori. Altri clienti utilizzano i loro prodotti per vendere trattori 'intelligenti', altri ancora per rendere più efficienti i macchinari per le dialisi. Nella quarta rivoluzione industriale, "la Germania è tra i Paesi più promettenti e innovativi, e la nostra sede italiana ha più relazioni con loro che con l'Italia", ammette il ceo.

La domanda di servizi per l'automazione dei processi nella manifattura è destinata a crescere anche in Italia, anche perché non ci sono molte alternative. "Mi aspetto che i Paesi pronti a investire nel digitale saranno quelli che soffriranno meno la recessione. Questo è l'unico modo per uscire dalla fase di rallentamento dell'economia: chi prima digitalizza prima riprende il passo per crescere". Una forte spinta a questa trasformazione la darà il 5G, l'Internet veloce necessario per far funzionare la robotica più avanzata. "Un network ad alta velocità aiuterà l'Italia a capire: il 5G sarà il 'collante' che permetterà di rendere visibili a tutti le applicazioni dell'Internet delle cose".

In Italia non si formano abbastanza data scientist e programmatori

La sfida del 2019 di Eurotech è trovare risorse umane adeguate per continuare a crescere. Sembra paradossale nel Paese dove il tasso di disoccupazione è stabile intorno al 10%, ma "le imprese italiane cercano sempre più personale formato sui temi del digitale e tutte le aziende del nostro settore fanno fatica a trovare tecnici e laureati". Servono data scientist, analisti, programmatori, esperti di cloud e app, ma scuole e università non ne formano abbastanza.

In questa situazione, anche i fondi messi a disposizione dallo Stato in manovra per lo sviluppo delle tecnologie rischiano di essere inutili. "In ogni paese evoluto, lo Stato - sottolinea Siagri - ha il ruolo del motore che fa funzionare la macchina, quindi è giusto che legiferi anche su questo. Il problema è capire se c'è una base culturale predisposta a fare innovazione: e se non ci sono abbastanza tecnici e laureati, anche i fondi rimangono fermi". Eurotech conta di chiudere l'esercizio con lo stesso trend positivo osservato nei nove mesi, quando i ricavi sono cresciuti del 50%. "Ci aspettiamo un 2019 molto interessante" e non sono escluse acquisizioni, "sempre che individuiamo le aziende giuste per noi". Dopo la quotazione, "siamo cresciuti molto anche attraverso linee esterne, è sempre un'opzione che abbiamo sul tavolo".

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