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Sicilia: ex commissario Comune Caltagirone, scoperti immobili fantasma ed evasori totali

24 giugno 2016 | 11.36
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Mario La Rocca
Mario La Rocca

Non ama essere definito il commissario 'sceriffo', ma Mario La Rocca, dirigente regionale siciliano, 'prestato' per quasi un anno al Comune di Caltagirone (Catania), dove ha svolto il ruolo di commissario straordinario, ha certamente impresso una svolta al paese delle ceramiche, trovato in default. Con un'unica parola d'ordine: "Tolleranza zero". Che qualcuno degli abitanti e dei vecchi amministratori ha tradotto in "lacrime e sangue". Oggi, che ha lasciato le chiavi del Palazzo di città al neo sindaco eletto Gino Ioppolo, La Rocca fa un resoconto su questo anno di amministrazione straordinaria. Un comune, con circa 38 mila abitanti, in cui ha scoperto "una evasione tributaria paurosa" con gente "che per anni non ha mai pagato né l'Imu né la Tarsu, con un danno erariale di oltre 20 milioni di euro", dice.

Non solo. Lo 'sceriffo' La Rocca, che proprio di recente è pure riuscito a evitare l'emergenza rifiuti nel comune, facendo da mediatore con la società Dusty, ha scovato ben 300 immobili fantasma "che non risultavano al catasto - spiega Mario La Rocca all'Adnkronos - Un escamotage usata per non pagare né l'Imu né la Tarsu. Ma noi abbiamo sovrapposto i piani catastali con le foto aerofotogrammatiche e abbiamo notato che alcune case, che risultavano esistenti sul territorio, non risultavano accatastate. Tra queste c'erano ville con piscina e immobili di lusso. Incredibile. Dobbiamo riscuote 5 anni di arretrato di Imu e Tarsu".

Un'altra ricognizione è stata fatta sugli immobili confiscati "che venivano ancora abitati dai vecchi proprietari, che non pagavano neppure quanto dovuto". La Rocca è intervenuto anche sul versante dei dipendenti comunali. "Abbiamo fatto 39 prepensionamenti - racconta - sfruttando la Legge Madia, con un risparmio di oltre 1,2 milioni di euro l'anno". I dipendenti comunali, compresi i precari, sono circa 400. Ma l'attenzione dell'ormai ex commissario straordinario è stata puntata soprattutto sui conti del Comune: "Per inquadrare il bilancio di Caltagirone bisogna fare una separazione tra il prima e il dopo dissesto - spiega La Rocca - Il dissesto è stato dichiarato nel 2013 con riferimento al bilancio del 2011 e presentava debiti per 38 milioni di euro, a fronte del quale è stato contratto un mutuo da 19 milioni di euro utile per transigere al 50 per cento le poste debitorie con i creditori. Dal 2012 in poi c'è il bilancio di cui mi sono occupato io e che doveva essere portato in situazione di bilancio stabilmente riequilibrato. In realtà in questi quattro anni sono stati accumulati debiti per 8,5 milioni di euro, da addebitarsi soprattutto al bilancio 2012. Nel 2014 e 2015 si è incominciato a ripianare l'ammanco".

'Per anni gente non ha mai pagato né l'Imu né la Tasi'

"C'è da sottolineare che nel 2015 si è cominciato a pagare la prima rata, dell'importo di circa 1,3 milioni di euro, del mutuo acceso". "Il bilancio a pareggio ottenuto nei primi sei mesi della mia gestione mi pare un esito alquanto positivo - Spiega La Rocca - perché, rispetto agli anni precedenti ci sono maggiori uscite, per il pagamento della rata del mutuo, e minori entrate dovute alla diminuzione dei trasferimenti di Stato e Regione". Accantonamento positivo anche nei primi sei mesi del 2016.

Altra nota dolente l'evasione fiscale. "Dal 2011 al 2014 chi ha voluto pagare Imu e Tasi li ha pagati, chi non li ha voluti pagare non è stato certamente inseguito dagli uffici comunali", denuncia La Rocca. "Con una evasione di oltre 20 milioni di euro", dice l'ex commissario straordinario del Comune. "Lo abbiamo scoperto con una attività di repressione dell'evasione - spiega La Rocca - abbiamo anche fatto un accordo di collaborazione con un consorzio di comuni grazie al quale ci siamo giovati del supporto del consorzio specializzato nella riscossione di tributi non versati".

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