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'Sfida Fame Zero. Uniti per un mondo sostenibile'

Expo 2015, Rojas-Briales: "Straordinaria piattaforma contro la fame nel mondo"

17 marzo 2014 | 17.36
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Expo 2015, Rojas-Briales:

L'intero sistema delle nazioni Unite ad Expo 2015 avrà un ruolo di primo piano, coordinato dalle tre agenzie del Polo Agroalimentare dell'ONU con sede a Roma (FAO, IFAD e WFP). Una presenza trasversale e quindi non legata ad un singolo spazio espositivo in modo da permettere alle varie agenzie di portare al pubblico tutte le proprie conoscenze ed esperienze, dando rilievo alle molte sfaccettature legate ai temi della nutrizione, della fame e della sostenibilità. Ad affermarlo in una intervista alla Adnkronos è Eduardo Rojas-Briales, Vice Direttore Generale della FAO e Commissario Generale dell'ONU per Expo 2015.

"Il messaggio delle Nazioni Unite all'Expo di Milano: 'Sfida Fame Zero. Uniti per un mondo sostenibile', continua Rojas-Briales, sarà incentrato sulla Sfida Fame Zero, l'iniziativa lanciata dal segretario Generale Ban Ki-Moon durante il Summit mondiale di Rio+20 lo scorso anno. Secondo uno studio della FAO (SOFA 2013) il costo della malnutrizione, nella sua doppia accezione di eccesso di nutrizione (obesità) e di mancanza di nutrizione (sottoalimentazione/fame), sull'economia globale, in termini di perdita di produttività e costi sanitari diretti, può arrivare in alcuni casi ad un peso pari al 5 per cento del PIL mondiale, ossia 3.500 miliardi di dollari l'anno - quasi il PIL della Germania".

Secondo il Commissario Generale, "debellare la malnutrizione in tutto il mondo è una sfida immensa, ma i benefici derivanti dallo sforzo sarebbero elevati. Bisogna orientare l'agricoltura ad una produzione che abbia come priorità l'aspetto nutritivo dei suoi prodotti; produrre diete nutrienti per tutti e, al contempo, salvaguardare la possibilità di alimentarsi delle generazioni future utilizzando le risorse in modo efficiente in ogni fase nel percorso dalla terra alla tavola".

Ed è questo proposito, aggiunge Rojas-Briales, che "le Nazioni Unite hanno nominato il 2014 Anno Internazionale dell'Agricoltura familiare: nel mondo esistono oltre 500 milioni di aziende agricole a conduzione familiare e nei paesi in via di sviluppo questo tipo di attività rappresenta oltre l' 80% del totale delle aziende agricole. L' agricoltura familiare é ciò che più si avvicina al paradigma della produzione alimentare sostenibile e gioca un ruolo cruciale nell'alleviare la fame e la povertà, nel rafforzare la sicurezza alimentare e la nutrizione, nella gestione delle risorse naturali, nella protezione dell'ambiente e nel raggiungere uno sviluppo sostenibile".

"Tutti i dati dimostrano che gli agricoltori familiari poveri possono rapidamente raggiungere il loro potenziale produttivo se sostenuti da un contesto politico appropriato. Crediamo, continua Rojas-Briales che la legacy di Expo dovrebbe focalizzarsi su questi temi.

Tra i temi più sentiti c'è quello dello spreco. "La perdita di cibo, sottolinea Rojas-Briales, è un problema tipico soprattutto nei paesi in via di sviluppo, dove il cibo marcisce o si perde lungo la catena di approvvigionamento a causa d' inefficienze, di investimenti insufficienti nelle infrastrutture e del difficile accesso ai mercati per i piccoli produttori. Lo spreco di cibo è generalmente più diffuso nel mondo industrializzato e con esso intendiamo lo scarto intenzionale di prodotti buoni da parte di aziende e di privati".

"Alla base degli sprechi alimentari, aggiunge il Commissario Generale per Expo 2015, vi è un problema di comportamento dei consumatori insieme di mancanza di comunicazione lungo la catena di approvvigionamento. I consumatori trovano difficile pianificare i propri acquisti, comprano più cibo di quel che serve, favoriti dalle promozioni come il famoso 'paghi uno prendi due', o reagiscono in modo irrazionale all'etichetta 'da consumarsi entro' - che in Europa indica che l'alimento può ancora essere consumato dopo la data indicata, se le condizioni di conservazione sono rispettate.

"Allo stesso tempo standard eccessivi di qualità ed estetici portano i rivenditori a respingere grandi quantità di cibo perfettamente commestibili. Nella riduzione degli sprechi alimentari un ruolo fondamentale lo giocano la comunicazione e le campagne di sensibilizzazione che, fortunatamente, si stanno diffondendo".

"In Italia, la FAO ha un ottimo rapporto di collaborazione con Last Minute Market e l'Università di Bologna che sono a loro volta partner dell' iniziativa SAVE FOOD guidata dalla FAO contro gli sprechi alimentari. Inoltre, la FAO ha seguito con grande interesse il primo incontro della Task Force e della Consulta degli stakeholder per la definizione del Programma Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare (PINPAS) che si è svolto a Roma il 5 febbraio scorso".

"L'Expo di Milano, aggiunge ancora il Commissario Generale delle Nazioni Unite, offrirà una piattaforma eccezionale per confrontarsi e per sensibilizzare sul tema della sicurezza alimentare e dell'accesso al cibo. L'obiettivo della nostra partecipazione è di coinvolgere i visitatori sul nostro tema e di invitarli a impegnarsi nella Sfida Fame Zero. Abbiamo scelto questo tema proprio perché ogni visitatore capisca che può veramente essere parte della soluzione alla fame nel mondo.

"La Sfida, infatti, non è stata pensata né come un programma né come un piano, ma come un invito all'azione: eradicare la fame nel mondo è un obiettivo che riguarda tutte e tutti. Grazie alla partecipazione diffusa, sarà impossibile parlare dell' Expo, senza menzionare lo scandalo di 842 milioni di persone che oggi soffrono la fame nel mondo". Una guerra che deve coinvolgere tutti, dalla politica alle imprese ai media perché "c'è bisogno di uno sforzo collettivo".

Secondo Rojas-Briales, attualmente si produce abbastanza cibo per tutti i 7 miliardi di abitanti della terra, eppure 842 milioni di persone soffrono la fame perché non hanno accesso al cibo. Per far sì che tutte le persone abbiano accesso al cibo di cui hanno bisogno, è necessario favorire delle condizioni di lavoro decenti e produttive; promuovere, insieme all'assistenza alimentare diretta, delle misure e delle reti di protezione sociale mirate; aumentare l'acquisto di riserve alimentari da produttori locali; supportare delle politiche commerciali e dei mercati giusti e aperti e prevenire un'eccessiva volatilità dei prezzi del cibo". "La chiave del successo, secondo il vice Direttore Generale della FAO, è racchiusa nella cooperazione a livello globale tra governi, organizzazioni internazionali, non governative, di agricoltori e di consumatori, aziende private e società civile".

L'Italia dedicherà il suo semestre di Presidenza della UE, proprio in vista dell'EXPO 2015, al tema della sicurezza alimentare, a luglio ci sarà la riunione informale dei ministri dello sviluppo dell'Unione Europea sul tema della sicurezza alimentare, a ottobre a Milano ci sarà l'appuntamento biennale dell'Asem e a novembre a Roma la Conferenza mondiale della nutrizione della Fao e dell'Oms.

"Durante questi eventi, conclude il Commissrio ONU, si esploreranno, a vario livello, i modi in cui i governi e altre realtà possono lavorare per risolvere i molteplici problemi della malnutrizione e della sicurezza alimentare. Ci metteranno a disposizione dei contenuti di alto livello tecnico e politico, degli strumenti pratici, linee guida ed esperienze per migliorare i risultati in materia di nutrizione e sicurezza alimentare. Saranno sicuramente degli appuntamenti chiave per consolidare e diffondere il messaggio dell'Expo di Milano".

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