La denuncia di Domina: "Il problema è comune a tutti i continenti, la regione più colpita è il sud-est asiatico"
"Le famiglie hanno tagliato le spese non essenziali comprese quelle per colf e badanti. Molti lavoratori migranti sono tornati a casa. Il nostro Paese non ha messo in campo misure di sostegno sufficienti per consentire alle famiglie di mantenere i contratti in essere e continuare a pagare i lavoratori". A dirlo a Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina, Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico. "Per rilanciare il settore - dice Gasparrini - abbiamo chiesto al governo una riforma fiscale e sociale in linea con i principi della convenzione Ilo 189”.
"Quasi tre quarti dei lavoratori domestici in tutto il mondo, oltre 55 milioni, corrono il rischio di perdere il lavoro a causa della pandemia, per mancanza di coperture previdenziali (dati Ilo)".
"La maggior parte di questi lavoratori (37 milioni) - è stato ribadito - sono donne. La regione più colpita è il sud-est asiatico e Pacifico con il 76% dei lavoratori a rischio, seguito dalle Americhe (74%), Africa (72%) ed Europa (45%). Il problema è comune a tutti i continenti. L’ha ribadito un confronto tra rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro provenienti da Repubblica Dominicana, Kuwait, Malaysia, Togo e Italia".