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Scuola: studenti verso sciopero sociale, la protesta comincia da Fb

12 novembre 2014 | 14.16
LETTURA: 4 minuti

La protesta comincia da Facebook, con le immagini che invitano i ragazzi di tutta Italia a partecipare alla "giornata di ribellione" che si svolgerà il 14 novembre (Foto). L'iniziativa promossa dall'Uds: "Il governo Renzi sta distruggendo il diritto allo studio e precarizzando definitivamente il mondo del lavoro".

Gli studenti rovesciano i banchi, la protesta è social
Gli studenti rovesciano i banchi, la protesta è social

Gli studenti tornano alla ribalta con una nuova foto-nomination 'virale' che li vede incrociare le braccia e ribaltare il proprio banco per invitare allo sciopero studentesco (#scioperosociale) che si svolgerà il 14 novembre (Fotogallery). L'iniziativa, promossa dall'Unione degli Studenti, attraverso la sua pagina Fb, sta riscuotendo successo sui social. Già un mese fa i ragazzi si erano fatti promotori di un'iniziativa simile con foto che li ritraevano in piedi sui banchi di scuola come nella celebre scena de 'L'attimo fuggente', accompagnati dall'hashtag #entrainscena.

"Le scuole sono in fibrillazione e pullulano le assemblee verso lo sciopero sociale del 14 novembre", dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale Uds. "Il governo Renzi con la Buona Scuola, la legge di Stabilità, lo Sblocca Italia e il Jobs Act sta distruggendo il diritto allo studio e precarizzando definitivamente il mondo del lavoro - spiega Lampis - A partire dalla consultazione-farsa sulla Buona Scuola, Renzi immagina un sistema formativo piegato agli interessi dei privati, azzerando l'autonomia scolastica, incentivando una torsione autoritaria della governance con al centro il preside-manager, continuando a finanziare le scuole private, immettendo gli studenti all'interno del mercato del lavoro senza garantire una formazione completa attraverso gli apprendistati sperimentali al IV e V anno. Nel frattempo - aggiunge - si continua a non investire sul diritto allo studio e sul welfare, lasciando che le disparità economiche continuino a determinare il conseguimento degli studi".

"Ci vogliono far credere che dalla crisi si possa uscire soltanto stringendo ulteriormente la cinghia. Noi pensiamo invece che le soluzioni siano queste: lavoro di qualità, reddito di base, istruzione e cultura libere e gratuite", sottolinea il coordinatore nazionale Uds. "Gli studenti medi torneranno in piazza il 14 al grido 'Il nostro futuro non è uno slogan', perché siamo stanchi di vedere riforme calate dall'alto in nostro nome ma che non rispecchiano in alcun modo i nostri bisogni - aggiunge Lampis- Venerdì bloccheremo il Paese per 24 ore assieme a giovani, precari e sindacati in decine e decine di città d'Italia e incroceremo le proteste dei lavoratori a Milano prima e il 21 a Napoli, nella data dello sciopero Fiom dei territori del centro-sud, guardando allo sciopero generale come un momento che deve essere necessariamente di rilancio per tutti quanti rivendicano un'inversione radicale di tendenza rispetto alle politiche del governo."

"La foto-nomination "Ribalta il banco, incrocia le braccia" mira a sensibilizzare il maggior numero di studenti in vista dello sciopero sociale", spiega l'UdS. "Incrociare le braccia significa rifiutarsi di portare a termine i compiti della giornata ed è simbolo di ribellione, ribaltare il banco invece simboleggia la presa di parola di una generazione esclusa dal dibattito, senza voce. Dopo il 14 gli studenti continueranno a riprendere parola attraverso occupazioni e autogestioni diffuse su tutto il territorio nazionale. Sfiduceremo il governo dal basso, costruendo un'alternativa di scuola e di lavoro non più rimandabile. La consultazione che si chiuderà il 15 è stata un vero fallimento sulla partecipazione e sul coinvolgimento reale. Gli studenti vogliono essere ascoltati, basta slogan".

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