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Strage via D'Amelio, Mattarella oggi a Palermo ricorda Borsellino e la scorta. Crocetta dà forfait

18 luglio 2015 | 09.48
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Giallo e polemiche sulla frase choc del medico del governatore

L'abbraccio tra il presidente Mattarella e manfredi Borsellino (Foto dal profilo Twitter ufficiale dell'ufficio stampa della presidenza della Repubblica.)
L'abbraccio tra il presidente Mattarella e manfredi Borsellino (Foto dal profilo Twitter ufficiale dell'ufficio stampa della presidenza della Repubblica.)

"Mia sorella Lucia era la figlia con cui mio padre dialogava anche solo con lo sguardo, vivevano in simbiosi. Non avrei mai creduto che, dopo 23 anni, Lucia dovesse vivere un calvario simile a quello del padre, nella stessa terra che ha elevato mio padre a eroe". Così Manfredi Borsellino, figlio di Paolo Borsellino, intervenendo al Palazzo di giustizia di Palermo in occasione della commemorazione della strage di via D'Amelio organizzata dall'Anm.

"Io non entro e non posso entrare, lo devo al mio questore, al capo dello polizia, nel merito delle indiscrezioni giornalistiche di questi giorni, che indipendentemente dalle verifiche che verranno fatte sull'attendibilità di determinate circostanze, avranno turbato tutti ma non mia sorella - ha aggiunto - E' incredibile che mia sorella abbia dovuto vivere un passaggio della sua vita simile a quello di mio padre". "Lucia - ha continuato Manfredi tra le lacrime - si è trovata a operare alla guida di una de rami più delicati della Regione, mia sorella ha portato la croce e tante persone possono venire a testimoniarlo, fino al 30 giugno di quest'anno".

"Da oltre un anno era consapevole del clima di ostilità e delle offese subite solo per adempiere il suo dovere, in corsi e ricorsi drammatici che ricordano la storia di mio padre", ha poi aggiunto Manfredi sottolineando rivolto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella che "la lettera di dimissioni della sorella dall'assessorato alla Salute ha prodotto un silenzio sordo da parte delle istituzioni. Ma quella lettere già diceva tutto e andrebbe riletta più volte". "Oggi sono qui solo per lei, presidente. Lei è tra quelli che hanno voluto bene a mio padre, lei ha avuto il nostro stesso vissuto e può comprendere cosa stiamo vivendo in questo preciso momento storico con le mie sorelle", ha detto ancora Manfredi Borsellino che al termine del suo intervento ha abbracciato il presidente Mattarella, il quale si è alzato e lo ha ringraziato per il discorso.

Alfano: "Dopo strage via D'Amelio non solo parole ma leggi" - "Non c'è stato un prima e un dopo la strage di via D'Amelio fatto solo di parole, ma anche di leggi. C'è stata una straordinaria antimafia delle leggi: cattura dei latitanti, carcere duro, aggressione dei patrimoni criminali e adesso la grande sfida della restituzione alla società dei beni confiscati", ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano nel suo intervento alla celebrazione, ricordando che "magistratura e forze dell'ordine hanno ottenuto risultati brillanti nella lotta alla criminalità organizzata". Poi ha sottolineato: "Oggi è un giorno importante, anche per ciò che ha detto Manfredi Borsellino ma ragioni di prudenza istituzionale mi inducono a trattenere le parole di consenso verso ciò che ha detto".

Orlando: "Non si può convivere con Cosa Nostra" - "Non c'è ambito della vita civile o dello Stato che possa convivere con Cosa Nostra, non ci sono collusioni o zone grigie che possano essere tollerate", ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando nel suo intervento al Palazzo di giustizia di Palermo, sottolineando come "da quella terribile estate del '92, la mafia siciliana si è fortemente indebolita". "Mai noi stessi possiamo e dobbiamo dubitare dello Stato. Credo che sia questa la lezione più importante che viene da Paolo Borsellino e dalla sua attività di magistrato", ha poi aggiunto il ministro.

Scarpinato: "Dare un volto ai collaboratori strage via D'Amelio" - "Ci resta un compito da assolvere per saldare il nostro debito nei confronti di Paolo Borsellino: dare un volto a coloro che collaborarono alla strage di via D'Amelio e che oggi non sono ancora identificati. Questo consentirebbe probabilmente anche di dare risposta ad alcuni interrogativi inquietanti che gettano un cono d'ombra sul passato della nazione", ha sottolineato dal canto suo il procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato.

Rita Borsellino: "Sono gli altri che devono andarsene" - "Credo che siano quegli altri che devono andare via non noi, non possiamo lasciare questo posto a chi ne fa scempio, a chi lo usa per i propri vantaggi personali, a chi tenta di infangare la memoria di coloro che sono rimasti e hanno dato la loro vita per questa terra", ha detto Rita Borsellino, a margine della commemorazione in via D'Amelio. "Paolo diceva che Palermo non gli piaceva ma che era rimasto perché Palermo è una città che va amata - ha aggiunto - Oggi Manfredi ha fatto questo: ha scelto di restare per amore della sua famiglia, della memoria di suo padre e per amore di questa città che merita altro, merita persino il sacrificio della vita di Paolo". "Posso capire le parole di Manfredi - ha concluso - è una considerazione molto amara che troppi siciliani fanno e molti mettono in atto".

Crocetta dà forfait - Il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, non parteciperà alle commemorazioni. Il Governatore, travolto dallo scandalo intercettazioni con il suo medico Matteo Tutino - intercettazioni smentite più volte dalla Procura di Palermo - non andrà neppure ad accogliere il Capo dello Stato. Ad accogliere Mattarella, come si apprende, dovrebbe essere il neo assessore alla Sanità della Sicilia, Baldo Gucciardi, nominato da Crocetta, che si è autosospeso, all'interim. Proprio ieri, Rita Borsellino, sorella del giudice ucciso da Cosa nostra, aveva inviato un sms a Crocetta in cui gli chiedeva di non partecipare alle commemorazioni.

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