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Viminale: "Nessun trasferimento obbligatorio da Riace"

14 ottobre 2018 | 07.59
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(Fotogramma)
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A Riace non ci sarà alcun trasferimento obbligatorio. I migranti si muoveranno solo su base volontaria, precisano fonti del Viminale, spiegando che funziona così quando un progetto Sprar deve chiudere perché finisce oppure perché viene revocato dal ministero degli Interni. Quando accade, i migranti hanno due opzioni: restare dove sono (e non beneficiare più del sistema di accoglienza), oppure andare in altri progetti Sprar nelle vicinanze, naturalmente sulla base delle disponibilità. La proposta di nuova destinazione viene formalizzata dagli operatori del progetto. Ciò non toglie che gli enti territoriali come Comune o Regione possano avviare altri interventi di assistenza, precisano ancora le fonti.

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Il comune di Riace ha 60 giorni di tempo per fornire la documentazione finanziaria sui migranti che beneficiavano dell'accoglienza, sia che queste persone decidano di essere trasferite sia che restino nel comune calabrese.

In generale, i progetti Sprar vengono rinnovati ogni tre anni: nel caso di Riace si parla del triennio 2017-2019, ma già dall’estate scorsa il Viminale - spiegano le fonti - aveva bloccato alcuni pagamenti per anomalie nella documentazione presentata dall’amministrazione locale. Insomma, non si tratta di un fulmine a ciel sereno. Nel 2018 il comune di Riace non ha ricevuto fondi e il 30 luglio scorso il sindaco Mimmo Lucano(finito agli arresti domiciliari due martedì fa per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti) era stato avvisato della revoca dei finanziamenti, diventata ufficiale all’inizio di questa settimana (IL DOCUMENTO DEL VIMINALE).

I migranti di Riace, secondo fonti del Viminale, verranno trasferiti già dalla prossima settimana, e nel giro di un mese dovrebbero essere ricollocati in altri centri. Il coordinamento delle operazioni è affidato al Servizio centrale, ufficio istituito dall’Anci (in base a una convenzione con il Viminale) e che gestisce la rete Sprar. Si sottolinea, continuano le fonti, che la convenzione del ministero con Anci, l’approvazione del progetto Sprar a Riace e i primi stop ai finanziamenti per presunte irregolarità si riferiscono a gestioni precedenti all’arrivo di Matteo Salvini al ministero.

"Chi sbaglia, paga. Non si possono tollerare irregolarità nell’uso di fondi pubblici, nemmeno se c’è la scusa di spenderli per gli immigrati", è il commento del ministro dell'Interno Matteo Salvini. Ma per il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, il trasferimento dei migranti "è una decisione assurda e ingiustificata. Mi auguro che dietro tale decisione non si celi l'obiettivo di cancellare una esperienza di accoglienza, estremamente positiva, il cui riconoscimento ed apprezzamento è largamente riconosciuto anche a livello internazionale". E chiede "al ministro dell'Interno di rivedere questa decisione".

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