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Di Pietro: "Malattia nel Csm è scelta propri membri"

05 giugno 2019 | 13.54
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"Da sempre sono stato contrario alle correnti in magistratura"

(Afp)
(Afp)

"La malattia di fondo del Csm è come vengono scelti i suoi membri. Da sempre sono stato contrario alle correnti in magistratura, il presidente Cossiga elogiò la mia presa di posizione di rifiutare l'idea correntizia della magistratura". Lo dice all'Adnkronos Antonio Di Pietro, ex sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Milano, già componente del pool Mani Pulite, commentando il fenomeno dell'abuso di potere nelle correnti in magistratura in seguito agli scontri nel Csm per eleggere il nuovo procuratore di Roma.

"Per dare trasparenza e fiducia - continua Di Pietro - nella magistratura si dovrebbe intervenire su diversi fronti. In primo luogo, occorre individuare una diversa modalità di costituzione del Csm e per questo serve un intervento costituzionale. Secondo me bisogna eliminare l'abuso di nominare come vicepresidente del Csm il parlamentare uscente di turno. Bisogna affidare la vicepresidenza ad un giudice interno del Csm. Bisogna poi strutturare il consiglio superiore in modo differente: i membri laici non possono essere nominati dal Parlamento, ma dal Presidente della Repubblica e dalla Corte Costituzionale. I membri togati non possono essere scelti per elezione perché ciò presuppone il potere delle correnti. La loro scelta deve avvenire per sorteggio all'interno delle diverse categorie di magistrati". Di Pietro racconta, inoltre, di non aver "mai avuto occasione di parlare con qualcuno di nomine. Ne sono sempre stato fuori, non conosco nulla di quel mondo".

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