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Lui la lascia, lei fa credere che sia dell'Isis

26 giugno 2019 | 13.32
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Vittima uno studente libanese di 26 anni

Immagine di repertorio (Foto Afp) - AFP
Immagine di repertorio (Foto Afp) - AFP

Da presunto jahadista a vittima di una vendetta d’amore. Protagonista un giovane studente libanese 26enne che frequenta il Politecnico di Torino ed è ospite di una residenza universitaria torinese. Lo scorso novembre, nella stanza del giovane, dove era scattato l’allarme anticendio, gli agenti della Digos avevano trovato affissi sui muri diversi fotogrammi ritraenti i leader delle organizzazioni terroristiche islamiste Al Qa’eda ed Isis e del gruppo palestinese Hamas, alcune bandiere dell’Isis e una scritta in lingua araba della ‘shahada’ la ‘professione di fede’ propria della religione islamica.  

Le indagini scattate per rintracciare il cittadino libanese, che in quel momento risultava irreperibile perché rientrato in patria, e accertare l’eventuale suo coinvolgimento in attività correlate al terrorismo jihadista, ha, però portato a un esito del tutto diverso. Dagli accertamenti è emerso che il giovane era, in realtà, vittima di una messa in scena organizzata da una studentessa ucraina 25 enne, anch’essa ospite della stessa residenza universitaria, in passato legata sentimentalmente al giovane che non accettando la fine della relazione aveva cercato di far credere che lo studente fosse un estremista radicalizzato, pericoloso e pronto a fare un attentato.  

La polizia è risalita alla giovane grazie alle tracce di dna lasciate nella stanza. La 25enne, che aveva rubato le chiavi della stanza dell’ex compagno, approfittando dell’assenza momentanea dei custodi è stata denunciata per calunnia, furto e danneggiamento aggravato.

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