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Perché Carola querela Salvini?

05 luglio 2019 | 16.04
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(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)

L'annuncio è arrivato in mattinata: la capitana della Sea Watch, Carola Rackete, intende querelare per diffamazione il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Ad annunciarlo è stato il legale della capitana, Alessandro Gamberini, che è intervenuto ai microfoni della trasmissione 'L'Italia s'è desta' su Radio Cusano Campus spiegando, tra le altre cose, i motivi della querela.

"Abbiamo già preparato la querela nei confronti del ministro Salvini - ha sottolineato l'avvocato -. Non è facile raccogliere tutti gli insulti che Salvini ha fatto in queste settimane e anche le forme di istigazioni a delinquere, cosa che è ancora più grave se fatta da un ministro dell’interno. Nel circuito di questi leoni da tastiera abituati all’insulto, è lui che muove le acque dell’odio. Una querela per diffamazione è il modo per dare un segnale. Quando le persone vengono toccate nel portafoglio capiscono che non possono insultare gratuitamente".

"Abbiamo vinto una battaglia ma non la guerra - ha proseguito Gamberini - il procedimento contro Carola continua. Espulsione? Difficile per i cittadini comunitari. Lasciamo perdere la propaganda truculenta che la qualifica come delinquente, quella che è abituato a fare il ministro dell’interno in maniera invereconda e irresponsabile, il giudice ha detto che non c’è nulla, che quella condotta è stata nell’ambito di una risposta ad una situazione drammatica che c’era a bordo".

"Trattare come nemico principale una barca che ha salvato 50 naufraghi che si avvicina alle nostre coste è davvero ridicolo - ha sottolineato l'avvocato -. Salvini avrebbe autorizzato sbarco il mattino successivo? Questo non era stato assolutamente comunicato a Carola, lei non è abituata ai giochini politici di cui Salvini è maestro.

"Lasciamo perdere la propaganda truculenta che la qualifica come delinquente - ha osservato il legale di Carola - quella che è abituato a fare il ministro dell'Interno in maniera invereconda e irresponsabile, il giudice ha detto che non '’è nulla, che quella condotta è stata nell’ambito di una risposta ad una situazione drammatica che c’era a bordo. Trattare come nemico principale una barca che ha salvato 50 naufraghi che si avvicina alle nostre coste è davvero ridicolo, considerando che contemporaneamente sono arrivati a Lampedusa centinaia di migranti con dei barconi".

L'avvocato ha inoltre spiegato che Carola non era al corrente della decisione di Salvini secondo il quale se la capitana non avesse forzato il blocco il mattino dopo avrebbe autorizzato lo sbarco. "Lei è una giovane, brillante comandante di nave ma forse non è abituata ai giochini politici di cui Salvini è maestro. Questa barca atteso due settimane che qualcuno autorizzasse lo sbarco, non è stato detto e fatto nulla e quindi ha deciso di sbarcare. Ci sono dei report medici che evidenziano situazioni drammatiche di alcuni migranti a bordo. Alcuni minacciavano di buttarsi per raggiungere a nuoto la riva, altri di suicidarsi. La fiducia di una soluzione era venuta meno".

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