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Diventa obbligatorio il conto dedicato per i professionisti

17 ottobre 2019 | 12.05
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Crisi economica- borse in calo - crisi dell'euro - inflazione (Rich / IPA, Milano - 2016-12-05) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate - FOTOGRAMMA
Crisi economica- borse in calo - crisi dell'euro - inflazione (Rich / IPA, Milano - 2016-12-05) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate - FOTOGRAMMA

Sono numerose le novità introdotte dalla bozza di decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2020: tra le nuove disposizioni, si legge nel sito Laleggepertutti.it, colpisce particolarmente l’introduzione dell’obbligo, per le piccole imprese ed i professionisti, di tenuta di un conto corrente dedicato all’attività.

In base a quanto disposto dal decreto, infatti, i professionisti e le imprese minori, a prescindere dal regime adottato, saranno obbligati a tenere uno o più conti correnti bancari o postali ai quali affluiranno, obbligatoriamente, solo le somme riscosse nell’esercizio dell’attività e dai quali sono effettuati i prelevamenti per il pagamento delle spese.

La disposizione non si applicherà per la sola fase di start up dell’attività d’impresa o professionale (in base a quanto specificato in una delle due versioni del decreto, la mancata applicazione dell’obbligo di conto corrente dedicato varrà solo per il primo anno di attività).

Ad oggi, l’obbligo di conto corrente dedicato riguarda soltanto le società di capitali; riguarda poi le società tra professionisti, le società di persone e le ditte individuali in contabilità ordinaria, con fatturato sopra i 400mila euro.

L’obbligo di conto corrente dedicato per le imprese minori e per i professionisti, comunque, non è una novità assoluta: nel 2006, infatti, il decreto Bersani aveva obbligato tutti i possessori di una partita Iva a dotarsi di un conto corrente dedicato alla propria attività commerciale o professionale, in cui far accreditare i guadagni ottenuti e dal quale prelevare il denaro necessario per l’acquisto di beni e servizi connessi. Tale obbligo era stato abrogato due anni dopo, nel 2008, con un nuovo decreto legge.

Ad ogni modo, il fatto che ad oggi non sia obbligatorio un conto corrente dedicato non significa che non sia necessario avere un conto corrente: un conto per gestire l’attività è indispensabile, dal momento che i pagamenti F24, per le piccole imprese ed i professionisti, possono essere effettuati soltanto in modalità telematica.

Tuttavia, il conto corrente semplice può essere allo stesso tempo utilizzato anche per i movimenti bancari legati alla propria vita privata, e può essere anche cointestato con un familiare: queste possibilità sono cancellate dall’obbligo di tenuta del conto corrente dedicato. Sarà, comunque, consentita al professionista e al piccolo imprenditore la tenuta di ulteriori conti correnti, ma in questi conti non potranno transitare né i ricavi o i compensi derivanti dall’attività, né le spese inerenti.

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