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16enne in fin di vita dopo pestaggio: 7 giovani in manette

29 giugno 2020 | 15.17
LETTURA: 2 minuti

La vittima è stata colpita con calci in testa, pugni e persino con tirapugni

16enne in fin di vita dopo pestaggio: 7 giovani in manette

Questa mattina i carabinieri della Tenenza di Bisceglie, in provincia di Barletta-Andria-Trani, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, hanno arrestato sette giovani biscegliesi, poiché responsabili del brutale pestaggio di un sedicenne tranese, avvenuto la sera del 2 giugno scorso nella centralissima piazza Vittorio Emanuele. Sono stati quindi posti agli arresti domiciliari: D.P.A., 23 anni, R.M., 21, B.N., 21,. D.P.F., 19, T.M., 19, G. B., 19, e M.S., 19. Le risultanze delle indagini, effettuate dalla Tenenza dei Carabinieri di Bisceglie, sono state condivise integralmente dalla Procura della Repubblica di Trani, e poi dal giudice per le indagini preliminari, sicché gli arrestati sono tutti accusati, in concorso con altri sette minorenni, di minacce gravi e lesioni gravi pluriaggravate. La feroce e immotivata aggressione è avvenuta per futili motivi di sera quando in quattordici hanno picchiato selvaggiamente il sedicenne, mettendolo in pericolo di vita e lasciandolo ferito ed esanime. Gli altri tre amici minorenni dell'aggredito nulla hanno potuto fare per difenderlo dalla violenza del ‘branco’.

La giovane vittima è stata colpita con calci (anche in testa) e pugni, persino con l'uso di noccoliere metalliche, e la violenza non è cessata nemmeno quando il malcapitato era a terra, ormai privo di sensi. Gli aggressori sono poi scappati in ordine sparso per le vie del centro, non appena hanno sentito le sirene delle forze dell'ordine immediatamente accorse, su segnalazione di un amico della vittima. Il sedicenne tranese è stato subito soccorso dai carabinieri e dall’ambulanza del 118, che lo ha trasportato prima all'ospedale di Bisceglie e poi al nosocomio di Andria, dove è arrivato in ‘codice rosso’, ossia in imminente pericolo di vita. I militari, grazie alle immagini di videosorveglianza (che però non hanno ripreso direttamente l'aggressione), e soprattutto attraverso le informazioni rese dagli amici del sedicenne aggredito e da lui stesso, sono giunti ad individuare con certezza gli indagati. Nonostante l’aggressione sia avvenuta nella principale piazza cittadina, sempre molto frequentata, a parte i suoi tre amici, nessuno ha difeso il ragazzo e nessuno si è fatto avanti per collaborare alle indagini.  

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