Il referendum in Crimea per l'annessione alla Federazione russa "non verrà riconosciuto nè dall'Europa nè dagli Stati Uniti e quindi la vicenda aprirà sicuramente una spaccatura molto profonda nell'ambito del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite". Questo lo scenario che si prospetta, secondo Arduino Paniccia, docente di studi strategici dell'Università di Trieste.
"La questione - spiega Paniccia all'Adnkronos - dovrà essere risolta a livello negoziale diplomatico, non con il ricorso ad altri strumenti diversi da un tavolo su cui negoziare la spaccatura profonda che, suppongo, riguarderà anche l'organizzazione mondiale del commercio in cui, la Federazione russa, era in una fase di definitiva adesione e che, stante così le cose, immagino si bloccherà".
Molto, secondo il docente, "dipenderà dall'atteggiamento futuro della Federazione Russa che potrebbe mandare dei segnali di buona volontà non accelerando, ma anzi ritardando, qualsiasi procedura di annessione della Crimea, seppur richiesta a totale maggioranza dalla popolazione locale. Questo potrebbe essere un primo segnale, prendere tempo. Rimanere in uno stato di fatto ma non proclamare l'annessione. Questo sarebbe una delle cose più di apertura che potrebbe tenere Putin". (segue)
