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Bruciato vivo il giovane palestinese ucciso. Nuovi scontri a Gerusalemme est

05 luglio 2014 | 15.49
LETTURA: 4 minuti

Sono i primi risultati dell'autopsia sul 16enne rimasto vittima di un presunto atto di vendetta per la morte di tre ragazzi israeliani rapiti a Hebron. Alta tensione dopo i funerali del ragazzo, la rivolta si allarga ai villaggi arabi. La Bbc: "Hamas verso l'annuncio del cessate il fuoco con Israele"

I funerali del palestinese ucciso (Xinhua)
I funerali del palestinese ucciso (Xinhua)

E' stato bruciato vivo il palestinese di 16 anni, Mohammad Abu Khdair, ucciso in un presunto atto di vendetta per la morte di tre ragazzi israeliani rapiti a Hebron, Naftali Frenkel, Gilad Shaar ed Eyal Yifrach. A indicarlo sono stati i primi risultati dell'autopsia condotta sul cadavere del giovane, come spiega il procuratore generale palestinese Mohammed al-A'wewy all'agenzia di stampa Wafa. ''Le cause del decesso sono state le ustioni'', ha detto.

Per le autorità israeliane sono ancora da chiarire le circostanze della morte di Abu Khdair. L'autopsia sul suo corpo è stata condotta da medici israeliani insieme al direttore dell'Istituto forense palestinese Saber al-Aloul. Il ragazzo riportava ustioni sul 90 per cento del suo corpo e ha subito un trauma cranico. Venerdì si sono svolti i funerali di Abu Khdair a Gerusalemme est, dove centinaia di giovani palestinesi si sono scontrati con la polizia israeliana.

Non si ferma l'escalation di tensione mentre la rivolta dei palestinesi si allarga da Gerusalemme est nei villaggi arabi nel nord di Israele dove si sono avuti altri scontri, dopo quelli di venerdì notte. La radio israeliana ha riportato anche di attacchi contro automobilisti israeliani nei pressi di questi villaggi mentre in Cisgiordania i coloni ebrei hanno attaccato palestinesi in quella che ormai sembra una pericolosa spirale di violenza reciproca.

Israele ha condotto due raid aerei nel sud della Striscia di Gaza contro obiettivi dei militanti in risposta ad un precedente lancio di razzi verso Israele. Lo riferiscono testimoni e paramedici, aggiungendo che non sono segnalati feriti.

Il timore maggiore delle autorità israeliane è quello che cresca la rivolta tra la comunità araba israeliana che rappresenta il 20% della popolazione del paese. Il ministro della Sicurezza Interna, Yitzhak Aharonovitch, ha detto che vi sarà "tolleranza zero" per chi è coinvolto nei disordini. Mentre il capo della polizia, Yohanan Danino, parla di "giornate molto difficili" e ha detto alle sue forze di agire per prevenire ogni escalation della violenza.

Ma la rabbia e la tensione sono destinate a salire soprattutto dopo che i media palestinesi hanno diffuso i risultati dell'autopsia del 16enne.

In una rara dichiarazione pubblica, l'ex capo dello Shin Bet, l'agenzia di intelligence interna, Yuval Diskin, critica duramente il premier Benjamin Netanyahu affermando, sulla sua pagina Facebook, che il deterioramento della situazione della sicurezza "è il risultato della politica dell'attuale governo" che non fa altro che "spaventare l'opinione pubblica" agendo come se non vi fosse un partner palestinese per la pace.

Il movimento libanese sciita di Hezbollah ha lanciato un appello per una campagna in solidarietà con il popolo palestinese, chiedendo a tutti gli Stati arabi di intervenire a suo sostegno. ''Dobbiamo stare dalla parte del popolo palestinese e fornire qualsiasi tipo di sostegno alla sua battaglia nella quale si diffondono dal pericolo sionista'', si legge in un comunicato diffuso dal Partito di Dio. Hezbollah ha quindi condannato quello che ha definito un ''silenzio sorprendente del mondo arabo e del monto intero''.

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